Crisopa nell'ambra

Ancora per qualche giorno, anche voi come me dormirete di notte con le finestre spalancate e, nel mio caso, soffrendo d’insonnia, con la lampada accesa sul comodino, per poter leggere l’enciclopedia degli animali. Ciò significa che, se non siete abbastanza svelti a spegnere la luce, degli insetti vi verranno a cercare, qualsiasi tipo di insetti. Ricordo quando, un paio di settimane fa, mi ritrovai niente meno che un nero cerambice sul letto, ovviamente dalla parte della lampada. Non potei mettere mano alla macchina fotografica perché ero alle prese con la cagnetta ammalata, a causa di un’infezione batterica di cui soffre spesso. Le stavo sistemando il ventilatore. Quando sono tornato, il cerambice non c’era più. 

Quando invece è arrivata una crisopa, l’ho inseguita per tutta la casa per fotografarla, finché non l’ho messa nel terrario per operare in condizioni controllate. Ma anche così si è rivelata un soggetto ostico, che non stava mai fermo. Tra le foto, per altro sfocate, che ho mandato a Francesco Spizzirri, una in particolare lo ha colpito, rimandandomela indietro elaborata con un titolo intrigante: “Insetto nell’ambra”. L’ambra fossile, come sapete, racchiude invertebrati di piccole dimensioni vissuti milioni di anni fa. Una pacchia per i paleontologi! Non è il nostro caso, giacché il bellissimo neurottero dalle ali membranose e reticolate era vivo e vegeto e io l’ho solo fotografato in controluce. 

La foto elaborata da Francesco ha il pregio di mettere in evidenza le fantastiche venature delle ali. Ribadisco, la crisopa non è una farfalla (lepidotteri), non è una mosca (ditteri), ma un ordine a se stante, quello appunto dei neurotteri, a cui appartiene anche il formicaleone. Spero di poter fare qualche foto migliore (e a fuoco) alla crisopa, non la stessa che se n’è involata, ma altre, sempre che se ne presentino ancora, visto che la stagione sta declinando.