venerdì 19 agosto 2022

Un serpente fuori tempo massimo


La mia morosa ha preso l’abitudine di andare a piedi a bere il caffè fino alla Lanterna, a Sivigliano. Ci va a piedi perché non sa andare in bicicletta, sebbene io le abbia proposto di insegnarglielo. Ieri, al ritorno a casa, mi ha riferito di aver trovato un serpente sul bordo della strada asfaltata, la stessa strada dove io trovo spesso degli uccellini sbattuti dalle macchine, quando vado a Rivignano in bici. Non le è venuto in mente di prendere il serpentello e di portarmelo, perché non se la sentiva di andare in giro con un serpente in mano, non avendo tasche dove metterlo. Ha fatto però questa fotografia e la sua App per il riconoscimento delle specie le dava Rhabdophis tigrinus, ma quando me l’ha mostrata, ho capito subito che non poteva essere quella specie, che vive in Russia ed Asia orientale. Non è nemmeno una delle due specie di natrici che vivono nelle nostre zone. La sera, poi, dopo essere stati a cena nel ristorante Al Fiume, di fronte a casa, siamo arrivati sul posto dove aveva depositato il cadavere, ma non lo abbiamo trovato. Si presume che l’abbia portato via qualche cornacchia. Buon per lei! Così, non ho potuto verificare di persona di che specie si trattasse, ma secondo me, a giudicare dalla foto, si tratta di un comunissimo biacco. Non è più la stagione dei serpenti, che va dalla fine di maggio ai primi di giugno, e che in quel periodo si trovano investiti dalle macchine, ma questo giovane esemplare doveva avere qualcosa d’importante da fare, se se ne andava in giro in agosto. Ingrandendo la foto, si vede che ha la testa schiacciata.

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