mercoledì 5 giugno 2013

Non si fermano davanti a niente

 

Fonte: GeaPress

La spiaggia di Moin, a circa 170 chilometri ad est della capitale del Costa Rica, appare un po’ malinconica nelle foto postate su Facebook, appena pochi giorni addietro,  dallo stesso Jairo Mora Sandoval.
Ventisei anni ed un grande impegno. Difendere i nidi delle tartarughe di mare, dall’assalto dei razziatori di uova. Sandoval è stato per questo ucciso proprio nella spiaggia di Moin. L’altro ieri, il suo corpo era riverso a testa in giù e con le mani legate.  Sulle spalle le tracce mortali dei suoi esecutori.
Uno stimato e battagliero attivista. Grazie anche al suo impegno, ogni anno le spiagge del Costa Rica, vengono presidiate dagli attivisti che giungono da più paesi. Le uova delle tartarughe, costituiscono un prelibatezza locale e nonostante dal 1966 non sarebbe possibile toccarle, i nidi vengono regolarmente depredati da personaggi che lo stesso Sandoval aveva definito come mafiosi.
 
Il sospetto della sua uccisione ricade ovviamente sui bracconieri, ma sui  giornali locali ha fatto capolino la possibilità che  l’attenzione sollevata da Sandoval su quelle spiagge possa avere infastidito i trafficanti di droga in combutta con gli stessi raccoglitori di uova.
Ad avere pochi dubbi sulla fine di Sandoval è invece  Vanessa Lizano, del Costa Rica Wildlife Sanctuary. Secondo quanto dichiarato alla BBC, il giovane protezionista è morto a causa del suo lavoro.
Proprio lo scorso aprile, Sandoval si era fatto promotore di un invio di lettere alle autorità del Costa Rica. Decine di nidi di tartarughe erano stati persi a causa dei “hueveros”, i ladri di uova. Sandoval aveva chiesto la presenza di una sorveglianza armata ed aveva altresì dichiarato di non avere paura a recarsi in quel posto.
Eppure delle precauzioni sono come minimo mancate. I giornali locali ricordano come l’anno scorso le incubatrici dei protezionisti erano state prese di mira da una banda armata con fucili mitragliatori. Già quest’anno lo stesso Sandoval aveva riferito delle minacce ricevute. Il tutto in un paese che molto ha investito sull’immagine della protezione della natura.
Secondo fonti della Polizia una cinquantina di Agenti erano impegnati nella salvaguardia dei nidi, ma gli ambientalisti non potevano essere sempre scortati. Sul grave episodio è intervenuto il Presidente del Costa Rica, Laura Chinchilla Miranda, che ha invitato le autorità di polizia ad attivarsi immediatamente. Un “delitto abominevole”, ha detto il Presidente del Costa Rica.

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