Fonte: Huffingtonpost
Il candidato simbolo dell'accoglienza del M5S al Consiglio
comunale di Palermo si ritira, non risparmiando critiche al movimento
sul programma e sui social viene pesantemente insultato. Con commenti
anche razzisti. Lo riporta l'AdnKronos. A Palermo Alì
Listi Maman, volto simbolo dell'integrazione e delle politiche
dell'accoglienza, ma di nazionalità italiana, si è ritirato dalla
lista di M5S per le Comunali di Palermo. "Nel movimento non c'è
confronto - ha lamentato l'ormai ex candidato - il programma, ridotto e sostituito con slogan banali e di
debole significato". "Mettiti sopra un barcone, tu e i tuoi
connazionali e andatevi a riprendere il vostro, invece di scappare
come topi", scrive un utente Facebook. Un altro scrive: "Vai
a combattere nel tuo paese e non venire a rompere i co..ni nel
nostro". Un'altra scrive: "Non credo neppure a una parola di quello
che ha detto e scritto, chissà perché è stato emarginato". Un
altro attacca l'ex candidato scrivendo: "Ogni scusa è buona per
screditare il M5S ma ormai solo i boccaloni credono alle illazioni di
regime pilotate dai poteri forti". Un altro lo insulta: "Ma
vai a cag... e vatti a fare prendere in giro dal Pd". Alì Listi
Maman è stato fra i candidati più votati alle Comunarie di fine
dicembre. Il suo sfogo è stato raccontato sui social.
"A nulla è valso l'entusiasmo e la partecipazione che hanno
accompagnato la presentazione delle mie proposte, frutto di tanto
lavoro e dedizione e che considero valide e ragionate - scrive su Fb
Ali Listi Maman - Non voglio entrare nel merito, in questo mio
particolare momento di dispiacere, degli episodi e dei particolari
accaduti che mi hanno fatto maturare il dissenso che con dolore sto
manifestando, ma desidero esprimere tutta la mia delusione per un
Movimento che di fatto mi ha emarginato, ignorando il contributo
possibile offerto con le mie proposte e mostrando un sostanziale
disinteresse verso un mio fattivo coinvolgimento nel programma
politico da presentare ai cittadini palermitani. Un programma
politico che necessariamente, specie per una città piena di problemi
come Palermo, deve rivelarsi innovativo e articolato in proposte
precise e fattibili e che paradossalmente non c'è, ridotto e sostituito in slogan banali e di
debole significato".
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