giovedì 2 novembre 2017

Mayer Rothschild, l'inventore del debito pubblico


Fonte: La Stampa

Chiedimi chi erano i Rothschild o i Rockfleller. Ecco che cosa potrebbe «cantare» ai suoi futuri nipotini il notaio Giulio Biino, assiduo frequentatore del Circolo dei Lettori che svelerà al pubblico tutti i segreti di una dinastia come quella dei Rothschild. Gente con il business nel sangue, strateghi della finanza che per scegliere su quale cavallo investire (se francese o inglese) erano capaci di salire sulla collina di Mont Saint-Jean e di capire con la rapidità di un drone per chi sarebbe stata una Waterloo. «E siccome i fratelli Rotschild avevano banche in tutta Europa - spiega Biino - appena capirono che fu una disfatta per Napoleone tolsero gli investimenti dalla Francia per dirottarli Oltremanica».  


Saranno ricchi di aneddoti gustosi come questo i quattro appuntamenti «sulle grandi famiglie che in fondo si assomigliano», che andranno in scena al Circolo - sempre con protagonista il presidente dei notai torinesi, Giulio Biino, l’esperto di saghe familiari e alberi genealogici eccellenti - da oggi sino al 5 dicembre. «Perché le famiglie dei Rothschild e dei Rockfeller si assomigliano più di quanto non si possa immaginare», anticipa con un ritmo di racconto degno di uno sceneggiatore di fiction da prima serata. Due cognomi che non abitano i libri di storia, ma le cui vicende sono appassionanti come un romanzo. D’altronde, gli ingredienti ci sono tutti, dai matrimoni di convenienza, ai club esclusivi, sino agli accordi segreti.  

UNO SCHEMA BEN PRECISO 

Lo spartito che guida queste dinastie alla conquista di un potere semi-assoluto ha uno schema ben preciso. E sempre la svolta decisiva arriva da una grande intuizione. Come quella che ebbe Mayer Rothschild, non a caso il capostipite della famiglia: «Lui si inventò il debito pubblico. Prestava i soldi per professione e capì ben presto che gli unici su cui puntare erano gli amministratori: l’interesse poteva anche essere alto, loro il modo di trovare i soldi l’avrebbero comunque trovato. Come? Aumentando le tasse». Sorride: «Mayer è stato il più furbo: capì che il segreto del successo era quello di non possedere nulla, ma controllare tutto».  Come in una serie tv, in ogni puntata, Biino, racconta queste peripezie parentali scoprendo che la storia delle due dinastie è strettamente collegata a grandi eventi, come la Grande Guerra, il naufragio del Titanic, l’11 settembre.  

L’ALTRO APPUNTAMENTO

Lunedì 6 novembre l’appuntamento sarà con i Rockefeller. Bertrand Russell - racconta il notaio - scrisse che due furono gli uomini di estrema importanza nella creazione del mondo moderno: Bismarck e Rockefeller, e noi andremo alla scoperta del capofamiglia: John Davison Rockefeller». L’ultimo incontro martedì 5 dicembre: «Dallo sbarco in Normandia ai giorni nostri, nani e giganti sullo sfondo di un secolo traboccante di storia». Il cerchio si chiuderà con un grande affresco per due famiglie che coniugano potere finanziario e potere politico sino a salire in cima al mondo. 

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