giovedì 2 novembre 2017

Uno, centomila, nessuno



Un esercito di persone perfettamente verosimili. Ma mai esistite. Le ha prodotte un sistema d'intelligenza artificiale sviluppato dal produttore di chip statunitense Nvidia perfezionando un algoritmo che sfrutta una tecnica battezzata Gan, che sta per "Generative adversarial network", già utilizzata lo scorso giugno per una prima dimostrazione. Si tratta di un generatore di immagini ora in grado di partorire scatti estremamente realistici di persone inesistenti. Nella Gan due reti neutrali sono messe a confronto l'una con l'altra. Una funziona come un algoritmo generativo, l'altra ne mette in discussione i risultati, spingendo a un miglioramento dell'esito finale. Come modello dimostrativo Nvidia ha sviluppato una soluzione che attinge a un database di oltre 30mila scatti di persone famose come attori e cantanti per produrre immagini di persone inesistenti ma del tutto credibili. La novità è che non si tratta di un lavoro d'inventiva umano né di sofisticazioni grafiche manuali ma appunto del risultato che due reti neurali hanno ritenuto più verosimile in un confronto continuo fra di loro. Fino a sviluppare immagini di "qualità mai vista", spiega la squadra di ricercatori dell'azienda in un paper dedicato in cui è coinvolto anche un autore della Aalto University.

C'è anche un video che immortala il sistema in azione, in grado di sfornare volti verosimili e - secondo il sito Futurism - "misteriosi". In buona sostanza, e basta scorrerle per rendersene conto, se non si è a conoscenza che quelle facce sono state sviluppate da un dialogo fra intelligenze artificiali le si potrebbe serenamente scambiare per vere. Non si tratta d'altronde del primo caso che mescola le carte fra realtà effettiva e artificiale, dal WaveNet di Google DeepMind, che mima perfettamente la voce di un essere umano, al sistema della startup Lyrebird a cui basta un minuto di campionamento per riprodurre il vostro timbro.

Non solo volti. L'algoritmo è perfettamente in grado di realizzare immagini verosimili e in alta risoluzione di scenari, contesti e oggetti.  Anche se in questo caso commette ancora qualche errore. Di queste fake pictures c'è già un commercio: una startup di nome Mad Street ne sta vendendo a una catena commerciale nordamericana per rimpiazzare immagini di abiti sui propri siti. C'è solo da immaginare cosa si potrebbe fare con immagini tanto realistiche di volti umani.


Gabriella Gavin: Con questa tecnologia confezionano "bot"di profili falsi che si infiltrano ovunque nei nostri profili da cui possono spiare e interagire come vere coscienze pensanti che si esprimono con pensieri "digitalizzati" logico razionali. Inoltre, un metodo per generare documenti di identificazione falsi per i corrieri del traffico illecito. Uccidere persone chiave, renderle irriconoscibili e lasciare documenti falsi nei loro vestiti per depistare indagini. Documenti falsi per atti di terrorismo facendo ricadere la colpa su identikit irrintracciabili. Quante cose possono fare senza destare il minimo sospetto infilando tra le crepe del muro di silenzio qualche Coppa dei Campioni alternando i capricci di Trump con la nostra demagogia politica commissariata al fine di fare tutti fessi.

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