Siate sempre belli, forti, in salute, sorridenti, ottimisti e ribelli. È il modo più efficace per contrastare quegli individui con gli sguardi spenti e malaticci che da due anni ci vogliono tristi e infelici.
Un certo tipo di ottimismo a prescindere, forzato, esagerato, fuori dalle righe, dalla realtà, è forse più irritante, superfluo, del pessimismo più cupo. Che poi, nella stragrande maggioranza dei casi, non è che la conseguenza umorale di squallide esistenze spesso funestate, come contorno, da disgrazie assortite, situazioni senza via di uscita apparente. Bisogni primari da soddisfare, senza se, senza ma. Inutile sdentierare felici e ribelli se per lavorare vogliono la puntura, e magari hai la moglie ancora incinta, un altro marmocchio alla materna, il mobilio ancora da finir di pagare. Si deve scegliere il male minore, scendere a compromessi.
Ubi maior minor cessat, dicevano i nostri padri, ovvero prima le necessità primarie, impellenti, nel caso di cui sopra. Peraltro, a volte, anche fare il ribelle, l'alternativo, è un lusso che non tutti possono permettersi. Devi essere solo, tu e la giacchetta, senza nessuno che dipenda dal tuo operato. Non è tutta colpa nostra, del nostro umore grigio. Qualche attenuante generica concediamocela, senza attendere una improbabile clemenza della corte.
"a volte, anche fare il ribelle, l'alternativo, è un lusso che non tutti possono permettersi"
Non finirò mai di ringraziare il Destino che, in questa fase della mia vita, non mi ha dato capi a cui sottostare.
Se fossi ancora nel mondo della scuola, o sarei andato dritto dritto a sbattere il muso contro le istituzioni e le gerarchie scolastiche, o avrei scelto il pre-pensionamento.
Amare se stessi , il proprio corpo , tenerlo efficiente , dare energia agli aspetti positivi , affrontare la vita con positività non può che aiutare , non costa nulla. Concordo con l'autore
Un certo tipo di ottimismo a prescindere, forzato, esagerato, fuori dalle righe, dalla realtà, è forse più irritante, superfluo, del pessimismo più cupo. Che poi, nella stragrande maggioranza dei casi, non è che la conseguenza umorale di squallide esistenze spesso funestate, come contorno, da disgrazie assortite, situazioni senza via di uscita apparente. Bisogni primari da soddisfare, senza se, senza ma. Inutile sdentierare felici e ribelli se per lavorare vogliono la puntura, e magari hai la moglie ancora incinta, un altro marmocchio alla materna, il mobilio ancora da finir di pagare. Si deve scegliere il male minore, scendere a compromessi.
RispondiEliminaUbi maior minor cessat, dicevano i nostri padri, ovvero prima le necessità primarie, impellenti, nel caso di cui sopra. Peraltro, a volte, anche fare il ribelle, l'alternativo, è un lusso che non tutti possono permettersi. Devi essere solo, tu e la giacchetta, senza nessuno che dipenda dal tuo operato. Non è tutta colpa nostra, del nostro umore grigio. Qualche attenuante generica concediamocela, senza attendere una improbabile clemenza della corte.
Citazione:
Elimina"a volte, anche fare il ribelle, l'alternativo, è un lusso che non tutti possono permettersi"
Non finirò mai di ringraziare il Destino che, in questa fase della mia vita, non mi ha dato capi a cui sottostare.
Se fossi ancora nel mondo della scuola, o sarei andato dritto dritto a sbattere il muso contro le istituzioni e le gerarchie scolastiche, o avrei scelto il pre-pensionamento.
Ringrazio il Cielo di non avere padroni!
Amare se stessi , il proprio corpo , tenerlo efficiente , dare energia agli aspetti positivi , affrontare la vita con positività non può che aiutare , non costa nulla.
RispondiEliminaConcordo con l'autore