Non c'è cane più fedele di Argo, aspettò per 20 anni il ritorno di Ulisse a Itaca, e morì faticosamente scodinzolando dopo aver visto tornare il suo padrone, essendo l'unico a riconoscerlo dietro il suo travestimento da mendicante. Una storia triste che fa riflettere.
Perché triste? Direi piuttosto commovente. Rileggete il passaggio dell'Odissea (canto XVII, dal verso 290 in poi).
RispondiElimina... là giaceva il cane Argo, pieno di zecche.
E allora, come sentì vicino Odisseo,
mosse la coda, abbassò le due orecchie,
ma non potè correre incontro al padrone.
E il padrone, voltandosi, si terse una lacrima,
facilmente sfuggendo a Eumeo;
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E Argo la Moira di nera morte afferrò
appena rivisto Odisseo, vent'anni dopo.
("E se non piangi, di che pianger suoli?" Dante, DC, canto V).
Grazie Sergio.
EliminaDavvero commovente!