Testo di Anonimo
Vecchio e solo, pensai che un cane avrebbe colmato la mia esistenza vuota. Lo trovai randagio, sporco, affamato; gli feci una carezza, mi seguì senza timore. Ora è il mio cane, io sono il suo padrone. Gli parlo, lui mi risponde lambendomi le mani.
- Fido, domani non avremo da mangiare, la pensione è finita, avremo da aspettare!
Arriva quel giorno benedetto, in fila, con gli altri pensionati, il libretto sgualcito dal tempo stretto tra le mani, il mio turno, aspetto. Fido scodinzola contento. Lui sa che oggi mangeremo di più e un poco meglio. E' già l'inverno. E' fredda la mia casa senza fuoco. Lui mi sta vicino e mi riscalda. L'inizio della primavera ci trova uniti a ringraziare il sole, mentre dal cuore mi nasce una preghiera:
"Grazie Signore, di aver creato il cane".
Nessun commento:
Posta un commento