sabato 17 settembre 2022

L'importanza delle "erbacce"


Testo di Daniele Previtali

Alluvione nelle Marche, una riflessione urgente. Questo è il paesaggio nelle Marche da metà estate in poi: dopo il raccolto passano ad arare in profondità per eliminare le "pericolosissime erbacce succhia nutrienti" e interrare i semi così che non rinascano. Questa pratica viene effettuata anche per la leggenda metropolitana che il suolo va "sterilizzato" per l'anno dopo (come se potessimo vincere contro batteri e funghi). Ma proprio quelle erbe spontanee tanto "maledette", che mancano per mesi e mesi su un suolo argilloso, potenzia l'effetto di dilavamento delle acque durante le forti piogge. L'acqua non penetra facilmente senza le radici delle erbe spontanee nel suolo, e l'argilla crea rapidamente una superficie impermeabile creando migliaia di torrenti di acqua e fango che convogliano nei fiumi facendoli presto esondare. Sono proprio le radici delle erbe spontanee a contenere il dilavamento del terreno trattenendo il fango. D'altronde nessuno si fa venire il dubbio che se sul suolo crescono naturalmente erbe spontanee in copertura un motivo ci sarà? O la Natura fa cose a caso?


Il cambiamento climatico poi ci mette il carico da dodici. Sono decenni che gli agricoltori più illuminati propongono pratiche virtuose e attente alla biodiversità e all'ecologia, ma né i singoli né la politica recepisce e capisce che questo sistema agricolo non funziona ed è distruttivo e insostenibile. Il suolo non è un substrato sterile di argilla e un paio di minerali da reintegrare ogni anno con montagne di concimi. Il suolo di un campo deve essere vivo e vissuto tutto l'anno, da specie diverse, da insetti, lombrichi, funghi, tutto in equilibrio.

Bisogna obbligare le aziende ad abbandonare le vecchie pratiche, che ormai con i nubifragi sono anche concausa di molti decessi, portandole a coltivazioni su sodo o a minima lavorazione, e soprattutto nei tempi e modi giusti, perché lavorare il suolo in estate quando sappiamo pioverà molto a settembre/ottobre è un atto scellerato e criminale. E oggi lo vediamo per l'ennesima volta, 10 morti e 4 dispersi nelle Marche, causa pioggia e fango.

L'umanità ha agito in modo scellerato negli ultimi 70 anni, dobbiamo smontare completamente e rimontare un intero sistema agricolo.

2 commenti:

  1. Teoria interessante, non ci avrei mai pensato. Non sono di buon auspicio le colate di fango sulle città, sui villaggi. Oltre a recar morte e sofferenza, sembrano precludere a maree melmose più devastanti, diluvii prossimi venturi. Game over. Ne' aiuta la folle concentrazione di carrette e bicicli a motore sulle strade, cassonetti eccetera eccetera, che ostacolano vieppiu''il deflusso del loto, ovvero ne impediscono un più celere transito. Occorrerà un Noè 2.0 questa volta.....

    Lo zar ed il guitto teatrante sono d' accordo. Tutta scena per impoverirci, distruggere noi indigeni, autoctoni. Che il diavolo se li porti. Tutti e due.

    Pagliacci reali in uniforme e pennacchio, strascicano da giorni la carcassa della vecchia, dalla Caledonia fino a Londinium, passando per le terre di Cronin. Che il diavolo se li porti. Pure a loro.

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    1. 1) I miei ricordi di scuola elementare mi riportano il concetto che le radici degli alberi trattengono la pioggia, impedendo il dilavamento del terreno e quindi le alluvioni. Stiamo parlando di mezzo secolo fa.

      2) Che anche Putin partecipi alla distruzione dell'Europa e dei suoi abitanti nativi, mi riesce difficile da credere. Difficile ma verosimile.

      3) Dei Windsor e dei loro pennacchi non ce ne può fregare di meno. Almeno, questa è la mia posizione ufficiale. Senza pennacchio.

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