Testo di Bobo
Credo che tutti qui sappiate cosa sia il Club di Roma e le finalità con cui è stato fondato nel 1968. Anno cruciale (per l'Occidente) pieno di "idee" di cambiamento e stravolgimento della società (sempre e solo occidentale). A dire il vero questo è solo il passaggio operativo di idee viaggianti per l'Europa già da fine 700/inizio 800 con Malthus (carenza di risorse in relazione allo sviluppo demografico, con conseguente riduzione dei poveri), poi del Darwinismo (legittimazione della superiorità di una specie su un'altra su presupposti di selezione naturale, ma che di "naturale" non aveva niente essendo finanziata dalle élite aristocratiche dell'epoca), per passare poi alla più raffinata scuola di Francoforte che elaborava i concetti del marxismo, ad Huxley che teorizzava già un secolo fa sul distopico mondo del futuro (occidentale, da tenere sempre presente).
Il club di Roma ha raccolto i frutti di oltre un secolo di lavaggio del cervello nei circoli intellettuali, che poi sarebbero stati veicolo di idee nella società, ed ha avuto la strada spianata per la propaganda di idee distopiche, aliene alla vera natura umana, tutte volte a condizionare i comportamenti sociali e al contempo restringere i privilegi e la concentrazione di ricchezze in poche mani (quelle che li finanziavano). Non mi stupisco, quindi, se ora il pensiero collettivo (occidentale) sia permeato di questi concetti e se trova accettabile, se non addirittura auspicabile, che vengano realizzati.
In un mondo normale, l'ultimo prodotto di questa follia, tale Cingolani, ex ministro del governo Conte, quando in una conferenza affermava candidamente che la "Terra è stata progettata per 3 miliardi di persone", invece che ricevere applausi sarebbe stato portato via con la camicia di forza dal 118 ... ma tant'è ... questo è il risultato di secoli di indottrinamento, secoli in cui ha trovato terreno fertile il teorema Kalergi, il comunismo, la solidarietà, l'accoglienza, il buonismo, il politicamente corretto, il sostenibile ... tutte fregnacce ad uso e consumo degli allocchi (in grande maggioranza) che stanno avviandosi verso il precipizio ben contenti di farlo, pensando che sia la strada giusta.
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