Dobbiamo ringraziare i nostri antenati!

Dania: Pochi ne sono consapevoli.

Davide Marchiani: Non è importante "dove nasci", ma come cresci. Se qui c'è una cultura è merito nostro, e se là c'è un'altra cultura è colpa loro. Smettila di odiare la tua nazione. Se preferisci loro, vai da loro.

Matteo Brandi: No. Non nasciamo in un punto a caso nel pianeta, cadendo dal cielo. Siamo il parto delle generazioni precedenti. Non si tratta di meriti o demeriti. È un dato di fatto: nasciamo dove non potremmo che nascere.

alberto n: Ma se a qualcuno il concetto di Nazione e Patria fa inorridire, che possiamo farci? Grazie ai nostri avi siamo arrivati dove siamo, vogliamo tornare indietro?

Syderea Editore: È il modo in cui la società umana funziona. Tutti quelli che sono se stessi e fanno ciò che sono (artisti, architetti, scrittori, sportivi, ecc.), cioè tutti quelli che non fanno un qualsiasi lavoro per sopravvivere, ma quello che sentono dentro, sono persone privilegiate, non tanto perché la famiglia tiene i soldi, ma perché sono stati incoraggiati e supportati principalmente nella loro motivazione intrinseca (cioè i loro sogni, i loro talenti), e meno in quella estrinseca (quella del "vai a lavorare sfaticato!"). Questa è la società del lignaggio. Ognuno è il prodotto di uno sforzo, quello dei nostri antenati che hanno lottato per raggiungere una condizione privilegiata. Aboliamo la società del lignaggio.