Testo di Andrea Sperelli
Circa il triste evento accaduto nello zoo danese riguardante la giovane leonessa "di
troppo" uccisa e dissezionata pubblicamente a scopo
"educativo-scientifico": lo sconcerto leggibile nelle facce
dei bambini è esemplificativo e pare tutt'altro che accondiscendente
(il gesto di tapparsi il naso per difendersi dai probabili cattivi
odori, invece, la dice lunga sulla pretesa natura carnivora degli
umani, ma questo è un discorso a parte). Ma si sa qual è la regola
che governa certi processi mentali: batti oggi e ribatti domani, lo
sconcerto lascia spazio all'abitudine; l'abitudine ad una pretesa
normalità; la normalità all'accettazione; l'accettazione
all'apatia. E così, l'animale, da essere vivente viene retrocesso
allo status di "oggetto"; i bambini, educati ad essere
futuri mostri.
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