venerdì 16 ottobre 2015

A scuola di fetori e indifferenza


Testo di Andrea Sperelli

Circa il triste evento accaduto nello zoo danese riguardante la giovane leonessa "di troppo" uccisa e dissezionata pubblicamente a scopo "educativo-scientifico": lo sconcerto leggibile nelle facce dei bambini è esemplificativo e pare tutt'altro che accondiscendente (il gesto di tapparsi il naso per difendersi dai probabili cattivi odori, invece, la dice lunga sulla pretesa natura carnivora degli umani, ma questo è un discorso a parte). Ma si sa qual è la regola che governa certi processi mentali: batti oggi e ribatti domani, lo sconcerto lascia spazio all'abitudine; l'abitudine ad una pretesa normalità; la normalità all'accettazione; l'accettazione all'apatia. E così, l'animale, da essere vivente viene retrocesso allo status di "oggetto"; i bambini, educati ad essere futuri mostri.


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