giovedì 8 ottobre 2015

L'ottimismo di Magdi



Buongiorno amici. Se qualcuno avesse dei dubbi sul fatto che siamo vittime di una strategia criminale che sta trasformando l'Italia ricca in italiani poveri, sottomessi ad una dittatura finanziaria e discriminati dentro casa nostra a vantaggio degli immigrati e dei clandestini, consideri quanto sta accadendo a Grosseto. Oltre 1.500 i cittadini che hanno firmato una petizione con cui si chiede al Comune di Grosseto di consentire l'opzione del baratto amministrativo, cioè la pratica per cui, se sono in difficoltà, pago il mio debito di arretrati e tasse comunali pulendo le strade della mia città o imbiancando le aule scolastiche, ovvero svolgendo lavori socialmente utili.

 
Il baratto amministrativo è contemplato dall'articolo 118 (comma 4) della Costituzione e dal decreto Sblocca Italia del 2014 che, al capitolo dedicato a sollecitare i cittadini a tutelare e valorizzare il territorio in cui vivono, stabilisce che il Comune può individuare una serie di "lavoretti" che il cittadino può fare per avere in cambio riduzioni o l'azzeramento di tributi comunali. Ciò avverrà in un contesto dove mediamente l'80 per cento delle risorse dei comuni sono destinate all'assistenza sociale e a beneficiare dell'80 per cento di questi fondi sono gli immigrati, i Rom e i clandestini, definiti impropriamente migranti o richiedenti asilo. Mentre i clandestini vivono tranquillamente percependo 1.200 euro al mese per il vitto e l'alloggio gratuitamente, gli italiani dovranno spazzare le strade per ripagare il canone d'affitto che non possono permettersi perché disoccupati o esodati.
 
Cari amici, si sta perpetrando un crimine nei confronti degli italiani. Dobbiamo ribellarci e insorgere. Le risorse degli italiani devono essere destinate agli italiani. Nessun debito contratto in uno Stato-Mafia, ladrone e aguzzino, che impone il più alto livello di tassazione al mondo in cambio dei servizi più scadenti nel mondo libero, deve ridurci in uno stato di servitù persino nei confronti dello straniero. Mobilitiamoci per riscattare il nostro inalienabile diritto alla vita, alla dignità e alla libertà. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!

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