martedì 14 aprile 2020

A volte, la Democrazia, da madre diventa matrigna


Testo di Andrea Sperelli

Quanto godo, nel vedere gli spioni rancorosi che fino a ieri imploravano il bastone di mamma democrazia per un nonnulla, con il loro: "mammina, manda in prigione quel signore perché secondo me ha fatto un pericolosissimo saluto 'romano'; oscura la pagina fb di quelli, mi sembrano 'fasci'; punisci quelli, sono senza dubbio 'razzisti'...grazie mammina, evviva ce l'hai fatta, ti voglio bene...", stracciarsi le vesti perché ora mamma Democrazia starebbe calpestando i loro cazzo di "diritti civili". Che insopportabile piagnisteo! Vanno addirittura da quel cornuto di papà Costituzione per vedere se la sgualdrina sta facendo le cose senza infrangere le sue regole, per vedere se può mediare in qualche modo e concedere loro la tanto agognata libertà! Stupendo! Che goduria! Vi riconosco da dieci miglia di distanza. Si vede che non avete gli anticorpi di chi ideologicamente è sempre stato veramente tra i reietti, i vinti, i bannati a vita dalla storia; da chi la bocca la deve tenere chiusa da una vita anche grazie a voi, sedicenti uomini liberi a seconda di come tira il vento.


Ma, a differenza vostra, non mi abbasso mica; non elemosino l'art. 21 a quella mignotta di mamma Democrazia; e mi fotte un cazzo del parere di papà Costituzione; sono i vostri genitori, non miei. Piangete voi, piccoli ribelli; figli del venticinque aprile liberato e ogni anno celebrato in nome delle ritrovate libertà democratiche; piangete voi, ora, delle sculacciate di mamma democrazia di cui siete sempre stati buoni figlioli, attenti e obbedienti. Non eravate voi quelli della "censura libertaria" da incoraggiare e applaudire? Come ci si trova da queste parti? Bene? Non mi pare proprio. Suvvia, per un così piccolo assaggio... Ma oro godo io. Io che, per dirla orgogliosamente con Rebatet, "non ho mai avuto nelle vene un globulo di sangue democratico". E delle vostre beghe di famiglia mi importa proprio un bel niente. Perché mi fate pena.

2 commenti:

  1. SAR dine. Cenate con le SAR $earch and Rescue..Bon Appétit !

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  2. Questo è lo Sperelli che preferisco. Bravo. Abbandonata la ricerca del "Piacere " merce di difficile reperibilità, abbandonati i musicali ed onomatopeici versi.. Con scarni ma efficaci motteggi, definisci assai bene gli orrendi tempi che stiamo vivendo.

    Quelli del 25 aprile hanno gli armadi pieni di casacche. Basta indossare quella giusta, al momento giusto. Nel futuro mondo con il cibo a tessera, loro otterranno sicuramente grammi 200 di pane al dì, mentre la maggioranza ne avrà al massimo grammi 150. Come da tabella.

    Questo è il Vate che preferisco.

    Non nobis Domine - non ho tradito.

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