martedì 21 aprile 2020

Dove vai, se l'App Immuni non ce l'hai?



La rabbia di Alessandro Meluzzi, riversata su un video pubblicato sui suoi canali social, è stata acuita dalla notizia, o meglio, dal retroscena pubblicato dal Corriere della Sera questa mattina, che la applicazione Immuni, ideata dai tecnici di Palazzo Chigi, anche se non obbligatoria potrebbe diventarlo di fatto. L’ipotesi sul tavolo, infatti, sarebbe quella di limitare fortemente gli spostamenti di tutti coloro i quali decideranno di non scaricarla sui propri smartphone. Un metodo, riferisce il Corriere, per raggiungere la soglia del 60% degli utenti italiani iscritti, considerata il minimo per garantire l’efficacia del sistema.


L’ipotesi dell’obbligatorietà dei tracciamenti via smartphone non piace affatto, per usare un eufemismo, ad Alessandro Meluzzi. Mentre in Germania i parchi di Berlino e le spiagge fluviali dei fiumi fino a Francoforte sono piene di gente. Mentre le spiagge della Florida si sono affollate di nuovo, mentre Parigi si appresta a riaprire - dichiara in un video pubblicato su Twitter - è come se qui in Italia qualcuno si fosse talmente affezionato a questo clima di chiusura e di controllo che desidera prolungarlo al di là di ogni dire. Perché, finita anche questa fase, qualcuno annuncia che, anche dopo il fatidico 4 maggio, per poter circolare bisognerà avere un’applicazione sul telefonino che controlli i nostri spostamenti, nell’attesa di poter mettere un braccialetto agli anziani che non hanno attitudine al telefonino.


3 commenti:

  1. Agghiacciante, il braccialetto agli anziani. Suppongo che Briatore, mio coetaneo, se lo faccia fare da Fendi oppure da Gucci, quando ormai senile non potrà più polpastrellare sullo schermo.

    Meluzzi è un cristiano ortodosso. Basta la parola. Ho stima di lui.

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  2. Droni contro gli italiani: ma decine di clandestini sfondano la frontiera a Trieste!
    Vox clamantis in deserto

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