giovedì 12 giugno 2014

Braccio di Ferro non è morto d'infarto




Il ferro eme, presente nella carne rossa, è stato trovato far aumentare il rischio di malattia coronarica del 57 per cento. Mentre assumere il ferro non-eme attraverso gli alimenti di origine vegetale, non aumenta il rischio. Il ferro che si trova nella carne può aumentare il rischio di malattie cardiache, secondo una nuova meta-analisi pubblicata sul Journal of NutritionI ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 21 studi internazionali, che comprendevano 292.454 partecipanti, per una media di dieci anni.  I risultati hanno mostrato che il ferro-eme (quello contenuto nella carne) ha aumentato il rischio di malattie cardiache del 57%.  Al contrario, scrivono i ricercatori, il ferro non-eme (quello contenuto nelle verdure) non ha mostrato alcuna relazione col rischio di mortalità per malattie cardiache. Mangiare molta carne, specie se rossa, e anche lavorata, è da tempo stato associato al rischio di cancro all’intestino. Ma, oggi, un nuovo studio suggerisce che questa abitudine possa far aumentare di ben il 57% il rischio di malattie coronariche e cardiache potenzialmente mortali. 

«L’associazione positiva osservata tra ferro eme e il rischio di malattia coronarica può essere spiegata con l’elevata biodisponibilità del ferro eme e il suo ruolo come fonte primaria di ferro nei partecipanti – hanno scritto i ricercatori – Il ferro eme viene assorbito a una velocità molto maggiore rispetto al ferro non eme: il 37% contro il 5%. Una volta assorbito, può contribuire quale catalizzatore nell’ossidazione delle LDL, causando un’infiammazione dannosa a carico dei tessuti, che è un potenziale fattore di rischio per la malattia coronarica».

I depositi di ferro nel corpo aumentano nel corso del tempo, sottolineano i ricercatori. L’unico modo per ridurre la quantità di ferro nel corpo sono le emorragie, donare il sangue o le mestruazioni. 
Poi ci sono alimenti che inibiscono l’assorbimento del ferro, tra cui il caffè, il tè e il cacao. 
Per contro, il ferro non-eme può essere più facilmente assorbito se assunto in concomitanza con la vitamina C.

4 commenti:

  1. La questione del ferro "organicato":
    http://valdovaccaro.blogspot.com/2013/09/la-farmacia-donadio-di-morano-calabro-e.html

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    1. L'articolo di Vaccaro è del settembre 2013, mentre la ricerca è stata pubblicata nel gennaio 2014.
      Ci sono 4 mesi di differenza ma dicono entrambe la stessa cosa.

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    2. in realtà il blog di Vaccaro è in piedi da 7 anni, e da sempre spiega ciò che l'igiensimo conosce da sempre... ma ben venga se anche la scienza ufficiale non sponsorizzata dai soliti noti, di tanto in tanto azzecca qualche ricerca

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    3. Io penso che Vaccaro, come tutti noi per altri versi, sia un'avanguardia.

      Prima o poi la scienza ufficiale viene al traino.

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