Fonte: Il Resto del Carlino
Coriano (Rimini) - Impronte e
telecamere. Su
quelle stanno lavorando i carabinieri della Forestale, per cercare di
individuare i responsabili della barbara uccisione del
giovane lupo grigio,
trovato sabato mattina appeso
dentro la pensilina dell’autobus,
alla fermata di Ospedaletto
di Coriano. Ieri
gli investigatori sono tornati sul
posto per
altri rilievi, ma le tracce più importanti sperano di recuperarle
dai ganci in
ferro con cui
è stato appeso il povero animale, dove l’autore, o gli autori,
potrebbero avere lasciato le loro impronte. Ma i carabinieri, coordinati dal
sostituto procuratore Davide Ercolani, che ha aperto un fascicolo per
uccisione di animali, stanno anche visionando
i filmati delle telecamere della
zona.
La macabra scena è stata allestita sicuramente durante la
notte, probabilmente verso le tre-quattro del mattino, e non sono
molte le auto che a quell’ora hanno transitato in quella zona. E chi ha commesso quello
scempio potrebbe avere quindi le ore
contate. Intanto il
corpo del lupo è stato trasferito all’istituto zooprofilattico di
Cesena, dove verrà effettuata l’autopsia. Da un primo esame
sommario, risulta che la testa dell’animale era quasi spappolata,
mentre il corpo era pieno di ferite, buchi che potrebbero far pensare
a un forcone. Qualcuno quindi l’ha catturato,
seviziato e ucciso da
qualche altra parte. Poi ha messo in atto il ‘disegno’,
appendendo il lupo all’interno della pensilina. Uno spettacolo
orribile, quello a
cui si sono trovati di fronte gli studenti che sabato mattina sono
andati a prendere l’autobus scolastico.
Ma quello su cui ci si
interroga è il perché di quella che ha tutta l’aria di essere una
provocazione o una sorta di avvertimento. A chi e per che cosa?
Questo dovranno scoprirlo gli inquirenti che stanno battendo più di
una pista. Sull’atrocità commessa a
Ospedaletto, intervengono anche le associazioni
animaliste che
annunciano un esposto. "L’uccisione del lupo – dicono Anpana
e Wwf – oltre che un reato penale è un atto di feroce inciviltà e
di vigliaccheria. Ma averlo appeso agonizzante a una pensilina
dell’autobus, un luogo pubblico frequentato da ragazzi e bambini è
anche un segnale
mafioso da non
sottovalutare, del tutto inedito per la nostra zona e la nostra
cultura. Un atto
di intimidazione alla
società civile e alle istituzioni che hanno appena mantenuto il
divieto di caccia al lupo. Espressione di una cultura arcaica e
farcita di atavici pregiudizi antilupo".
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