sabato 9 giugno 2018

Voglia di manganello


Fonte: Repubblica

Sarebbe stato colpito alla schiena con una mazza da baseball mentre tornava a casa in bici, probabilmente da due ventenni che dopo il gesto avrebbero anche esultato. A denunciare alla Polizia un'aggressione a sfondo razziale è stato un ragazzo 27enne del Camerun, da due anni residente a Sarno, in provincia di Salerno, dove ha conseguito un permesso di soggiorno per motivi umanitari: il giovane ha giocato nella squadra di calcio Intercampania, in Prima categoria. Gildas Landry Mvomo Dang ha raccontato agli agenti del commissariato di Sarno che - secondo quanto riferito dal legale, Hilarry Sedu - stava tornando in bici presso l'hotel in cui vive, ospite di un progetto Sprar. Ha sentito un'auto avvicinarsi, si è girato e ha notato un "braccio magro" che spuntava dal finestrino protendersi e una mano che teneva una mazza da baseball. Il 27enne ha poi sentito un forte colpo alla schiena ed è rovinato sull'asfalto; "mentre mi colpivano - ha aggiunto - ho sentito solo un urlo tipo festeggiamenti sportivi o di entusiasmo".



Accompagnato in ospedale di Sarno dall'operatore della struttura in cui vive, gli sono state riscontrate contusioni all'emitorace e al fianco. Dopo il fatto, l'avvocato Hilarry Sedu, attivista e legale di numerosi stranieri e richiedenti asilo in tutta la regione, si è detto pronto ad assistere il camerunense. "E' l'ennesimo atto di odio razziale che registriamo in questi giorni - osserva Sedu - penso anche a quanto avvenuto a Padova, dove un richiedente asilo è stato trascinato sull'asfalto da un giovane che era a bordo di un'auto, procurandosi vistose ferite alla schiena; c'è anche un video che sta facendo il giro della rete che documenta i soccorsi degli operatori della Croce Rossa al ragazzo. Purtroppo il clima verso gli immigrati sta peggiorando".


Sull'accaduto interviene anche il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora. "Si tratta - ha detto - di un fatto gravissimo. La comunità sarnese, da sempre caratterizzata da spirito di accoglienza e solidarietà, condanna con forza quanto accaduto". Il primo cittadino aggiunge: "Ci tengo a ricordare che gli immigrati ospiti nelle strutture della nostra città, come d'intesa con la Prefettura di Salerno, si caratterizzano per il pieno rispetto delle regole. Un motivo in più questo per condannare il grave episodio avvenuto ai danni del ragazzo camerunense. Sarno è una città da sempre aperta all'integrazione e alla convivenza tra culture diverse. Metteremo in atto ogni azione utile contro qualsiasi forma di razzismo e di intolleranza".


L'assessore alle Politiche Sociali Vincenzo Salerno ha ribadito che "Sarno è una città accogliente in cui la comunità di immigrati si sta integrando sempre di più e meglio grazie ai progetti di integrazione sociale e culturale che stiamo portando avanti. Monitoreremo la situazione con grande attenzione, affinché episodi del genere non si verifichino più". Sono scesi in campo anche il segretario generale Cgil Arturo Sessa e il presidente Arci Salerno Francesco Arcidiacono i quali sottolineano quanto "Il grave episodio di razzismo che si è verificato a Sarno è frutto del clima pesante che si respira nel nostro Paese dopo le parole pronunciate in questi giorni dal ministro dell'Interno. Chiediamo che le forze dell'ordine facciano immediatamente luce sull'episodio dando il giusto peso alla grave e vile aggressione. Chiediamo, inoltre, che tutto il governo prenda posizione e si sottragga dal pesante clima di xenofobia e razzismo che peggiora di giorno in giorno".

8 commenti:

  1. A fare cosi si Sbaglia ,recentemente ero in un mercato sono arrivati 10 in divisa Nera tutti maschi palestrati grossi come Me a controllare I permessi di lavoro e I documenti dei Khmer clandestini che vivacchiano,vi dico solo che mi stava venendo un ansia anche a me ,Sara stato I'll timbro Della voce e LA divisa Nera hanno raggelato I'll Mercato eravamo tutti disorientation ,una Bella Camicia Nera e' un buon sostitutivo a mazze e pistole

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    1. Dev'essere il colore che incute timore.

      Nero è il Diavolo, quando non è rosso.

      Nero è il colore dell'anarchia.

      Nero è il carbone che rende schiavi i minatori e che si regala ai bambini cattivi.

      Nero è il galletto e il gatto famigli delle streghe.

      Nera è la luna nera quando i ladri non vedono niente.

      Nero è il buco nero che inghiotte pezzi di universo.

      Nero è il colore della Dea Kalì la sanguinaria e di certe Madonne inquietanti.

      Nera è la morte.

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  2. Sarebbe meglio se morissero in massa. Gli italiani 'immigrazionisti' vanno eliminati fisicamente assieme a loro. Bisogna liberare la società dagli individui deboli e parassitari. Io sono libertario ed anarchico, non voglio avere nulla a che fare con i parassiti umani (immigrati, zingari, culattoni, cacciatori, femministe, intellettuali, banchieri, giornalisti, filantropi, ecc.).

    Voglio esprimere liberamente le mie opinioni senza essere automaticamente accusato di razzismo, sessismo, omofobia, bigottismo, ecc.

    Ci vorrebbe un primitivista orgogliosamente xenofobo come era Pol Pot. I Khmer Rossi erano sì comunisti, ma anche molto etno-nazionalisti. Io ho il diritto di discriminare e loro hanno (o dovrebbero...) avere il dovere di non rompere i coglioni. Se in Friuli vivessero soltanto friulani, tutto andrebbe per il meglio. Tu mi chiedi di rispettare le Forze Armate; come faccio se questo Stato non solo mi ostacola ma addirittura mi condanna? Ché io a volte vorrei fare come quel tizio di Macerata: imbracciare il fucile e... divertirmi un po'. Ché anche il Ku Klux Klan aveva i suoi motivi d'esistenza.

    Sono stanco e incazzato. Basta... basta... basta... andate tutti a fare in culo!

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    1. Ciò per me è insignificante. Anche il KKK spaventava qualcuno, ma è troppo semplice giudicare ai posteri. Dobbiamo contestualizzare il tutto e comprendere che nel KKK c'erano anche e soprattutto individui che giustamente erano gelosi della propria libertà e del proprio lignaggio. Era anche un modo goliardico per trascorrere il tempo. Gli attivisti del KKK facevano da sé senza invocare lo Stato. Noi - italiani del XXI secolo - dobbiamo agire in modo simile, dobbiamo organizzare le spedizioni punitive.

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    2. Ho finito da poco di leggere un libro sul KKK.

      Che nacque negli stati meridionali degli USA come rivalsa per aver perso la guerra. Ad andarci di mezzo furono i negri, che fino a un momento prima erano schiavi, cioè oggetti, e dopo la guerra si ritrovarono uomini liberi, lasciati però a se stessi.


      Per la verità, il KKK spaventava, minacciava e in alcuni casi uccideva anche quei coraggiosi anglosassoni del nord che venivano al sud come insegnanti o facilitatori dei negri e quindi il KKK in un certo senso fu lo strascico della guerra civile, ammazzando innocenti alla spicciolata.

      La situazione italiana è del tutto differente. Capisco che tu sei mosso da principi di giustizia e libertà, ma mettersi a sparare agli africani come è successo a Macerata (e a Firenze qualche anno prima) è cosa folle se non è contestualizzata. Tu stesso dici che il contesto è importante.

      La linea di confine tra follia e saviezza è labile e puoi ritrovarti da una parte o dall'altra a seconda delle circostanze esterne.

      Calmati, per favore!

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  3. The Birth of a Nation è uno dei miei film preferiti. Piace anche a te, vero?

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    1. Sì, l'ho visto di recente e ne ho parlato in uno dei miei articoli.

      In quelle situazioni, non si può non parteggiare per gli schiavi africani, contro i malvagi schiavisti.

      E questa nostra scelta, mia, tua e credo anche di Anonimo Siamese, dovrebbe far capire al collettivo femminista che noi non siamo razzisti, i negri di per sé non ci sono odiosi, ma ci sono odiosi tutti i prepotenti che vessano i deboli, a prescindere dall'etnia di appartenenza.

      Ci pensino bene i Compagni di Sinistra prima di darci dei razzisti, perché non è così.

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