Le case degli uomini sono una trappola per molti animali. Non mi riferisco solo ai topi, che vengono perseguitati con trappole e veleni, ma anche ad animali più piccoli che entrano in casa non per cercare cibo, ma per i fatti loro, ovvero per sbaglio e casualmente. Lo abbiamo visto di recente con il formicaleone adulto, entrato di notte dalla finestra aperta della camera, attratto dalla luce della lampada, che poi il giorno dopo ho ritrovato morto in una ragnatela. Lo vedo spesso con le tipule, che entrano in bagno e in cucina e non sanno come uscire. Oltretutto, la mia cucina ha una piccola finestra con la zanzariera: non serve a niente, se non a impedire agli insetti di uscire all’esterno, poiché anche per loro, come per le piante tipo i girasoli, sussiste il fototropismo, cioè sono attirati verso la luce. Stavo lavando i piatti, vicino alla finestra della cucina, che mi arriva un grosso tafano (Tabanus bovinus). Uno mi era entrato in macchina giorni fa mentre guidavo, entrando dal finestrino abbassato e si era posato sulla patta dei pantaloni. Ho dovuto fermare l’auto e scendere per levarmelo di dosso. I tafani bovini procurano punture dolorose, anche se raramente pungono gli uomini. I loro bersagli sono, come dice il nome, i bovini al pascolo, ma anche i cavalli. Qui dalle mie parti ce ne sono allo stato brado sia degli uni che degli altri. Ho quindi smesso di lavare i piatti, mi sono asciugato le mani e sono andato di sopra a prendere un retino. Volevo cogliere l’occasione per fotografarlo. L’ho preso e messo nel terrario all’uopo predisposto. Dopo un certo numero di scatti, ecco la foto migliore, migliorata da quel mago del photoshop che è Francesco Spizzirri, che me l’ha rimandata ingrandita e migliorata nei colori. Come faccia non so, ma i risultati sono eccellenti e io gliene sono estremamente grato. Voi che leggete queste righe, probabilmente abitate in città, per cui non c’è alcun rischio che veniate punti da un simile moscone.
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