sabato 24 febbraio 2024

Il cane è congeniale alla caccia, il gatto all'agricoltura



Testo di Monica Gobatto

La prima volta che i greci vedono un gatto, intorno al 3.000 avanti Cristo, ne rimangono estasiati: quella strana bestia è la soluzione perfetta all’annoso problema dei topi che mangiano il grano e danneggiano un’economia totalmente agricola. Fino a quel momento hanno eliminato i topi usando donnole, faine e puzzole, animali selvatici, fastidiosi, spesso maleodoranti; invece questo strano e nuovo animaletto non puzza, si deterge ogni giorno, non è aggressivo con gli uomini, quando non caccia dorme pacifico ed è anche molto elegante da guardare. Gli egizi lo chiamano “Mau” sia per il suo verso sia perché la parola Mau rimanda al vedere e gli egizi credono che il gatto, capace di vedere al buio, possa vedere anche oltre la vita, nel regno delle tenebre.

5 commenti:

  1. Mi piacciono queste storie di 5000 anni fa descritte come se fossero successe ieri e verificate di persona dall' autore.

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  2. Eh già, prima del tremila avanti cristo i gatti stavano alla larga dalla Grecia. Si vocifera perché allergici alla feta, yogurt acido, humus di ceci...:-)

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  3. Che nel Panteon degli dei egizi ci fosse anche la Dea Bastet, con la testa di gatto, è storicamente documentato.

    Poi, come facessero i greci a difendere i loro raccolti, non so di preciso, ma oltre ai gatti probabilmente si avvalevano anche delle civette, dei barbagianni e dei gufi, come predatori dei topi, tanto è vero che Athene noctua, la civetta, era sacra alla Dea Minerva.

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  4. I gatti mi piacciono moltissimo. Il mio l'ho avuto sul grembo fino a mezz'ora fa, poi ha reclamato la sua libertà uscendo all'aperto a godersi la notte.

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