giovedì 29 febbraio 2024

Le parole rabbiose sono pietre


Ecco perché non potevamo reggere più a lungo quell’Anonimo espatriato in Thailandia. Quello è un caso realmente patologico, che dovrebbe essere studiato dagli psichiatri, ma anche ciascuno di noi potrebbe lasciarsi prendere dalla rabbia. Siamo umani, in fondo! Ognuno ha il suo “punctum dolens”, i suoi nervi scoperti. Io per esempio se qualcuno mi provoca sui diritti animali e in particolare sulla macellazione e la carne, commettendo volutamente il peccato di Hybris, difficilmente riesco a mantenere la calma. Mi è successo anche recentemente su Facebook. E son volati insulti di quelli tosti! Altri, qui sul blog, senza fare nomi, hanno vere idiosincrasie verso gli americani, altri verso gli ebrei, e perfino nei confronti del professore di Cagliari, saltuario visitatore del blog. Insomma, gli utenti tossici, che scrivono commenti rabbiosi, inquinano l’atmosfera della comunità e danneggiano la serenità del singolo, ma per fortuna siamo quasi tutti ultracinquantenni e questo mi porta a credere che una certa maturità e saggezza le abbiamo bene o male raggiunte. Ma si può sempre migliorare! Parlo rigorosamente per me, ovvio!


7 commenti:

  1. ragionamento del cavolo ..complimenti !!

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  2. Ipocrisia spicciola di chi si crede meglio degli altri
    E comunque l'espatriato come lo chiama lei ha avuto ragione riguardo agli ebrei

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  3. Vedo che non imparate niente e non perché siete stupidi, ma perché non volete imparare e questo mi rattrista. Ma a voi che ve ne frega? Freeanimals

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  4. Se permettete, riporto qui un mio vecchio pensierino che mi sembra abbastanza in tema:

    << Si sente dire spesso che "le parole sono pietre", ma io non sono molto d'accordo.
    Le “pietre” (intese come violenza fisica) sono pietre, e quando ti colpiscono ti fanno male anche se tu non vuoi.
    Le “parole” invece sono solo parole, e ti possono fare male solo se tu sei d'accordo. Se ti limiti ad ignorarle, ti scivolano sopra senza lasciare traccia. Dipende solo da te: perché, per litigare, bisogna sempre essere in due. >>

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    1. Vero, ma dimentichi un piccolo particolare: non siamo tutti uguali, cioè fatti alla stessa maniera.

      Ci sono persone più suggestionabili di altre, persone che, come si suol dire, somatizzano.

      Le parole, certe parole (e i Troll e gli Haters lo sanno bene, in quanto istruiti in proposito) abbassano il sistema immunitario di chi le ascolta, a chi sono indirizzate.

      Anticamente, non per niente, le chiamavano "maleparole".

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    2. Caro Free, hai tristemente ragione.
      La libertà di parola è proprio un'utopia, perchè troppi sono i limiti che si dovrebbero mettere.

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  5. Parafrasando la norma morale (imperativo categorico) di Kant ho fatto come norma della vita la seguente frase: "Non accettare i frutti di tutte quelle azioni che per ragione o per sentimento rifiuteresti di compiere". Ne consegue che se non hai il coraggio, una volta nella vita, di ricavarti da te la bistecca uccidendo, dissanguando, spellando e squartanto il cadavere sei un impostore perché sei il mandante dei macellatori. Ma gli impostori meritano solo disprezzo. "I cuochi sono pasticceri di cadaveri" (Plutarco, De esu carnium). Sono Pietro Melis

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