sabato 13 luglio 2024

Un poeta venuto dal Libano


Testo di Pier Luigi Pinna

Lo chiamavano "sporco" per il colore della sua pelle, "poco intelligente" perché non padroneggiava l'inglese. Fu destinato a una classe speciale per immigrati, dove avrebbe appreso la lingua del nuovo mondo. Giunto con la famiglia a Boston, il dolore lo travolse: perse una sorella e un fratellastro per la tubercolosi, e poi la madre, stroncata dal cancro. Scrisse: “Dalla sofferenza sono nate le anime più forti; gli esseri più enormi sono segnati”. Nato nella povertà, il 6 gennaio 1883, nell'attuale Libano, Kahlil Gibran credeva nell'amore, nella pace, nella comprensione. La sua voce risuona più forte attraverso “Il Profeta”, opera che, pubblicata nel 1923, ha venduto decine di milioni di copie, rendendolo il terzo poeta più venduto di tutti i tempi, dopo Shakespeare e Laozi. Tradotto in 108 lingue, “Il Profeta” risuona nei matrimoni, nei discorsi politici, nei funerali, ispirando figure come John F. Kennedy, Indira Gandhi, Elvis Presley, John Lennon e David Bowie. Era un critico schietto dell'ipocrisia e della corruzione. I suoi libri furono bruciati a Beirut, e in America ricevette minacce di morte. Scriveva: “State uniti, ma non troppo vicini: perché le colonne del tempio sono separate, e la quercia e il cipresso non crescono l'uno all'ombra dell'altro”. Kahil Gibran

2 commenti:

  1. I poeti, salvo quelli di regime, i veri poeti,sono invisi allo status quo, ché in poche affilate parole o scarni aforismi, colpiscono il centro, ovvero dissipano, cercano di dissipare, le congenite nebbie cerebrali umane, nonché quelle aggiunte ad arte dal potere, per instupidire e vieppiu' infinocchiare il prodotto finale del sedicente evoluzionismo, l'uomo.

    Graditi per contro al potere i filosofi, a cominciare dagli inconcludenti pederasti ateniesi , agli ottusi mitteleutopei, per finire agli intellettuali di ogni ordine e grado, i quali si incaricano di interpretare per il volgo il pensiero del grande filosofo, pipponi di centinaia di pagine, che ruotano intorno ad un puttano di concetto o teoria, roba che Quasimodo avrebbe descritto, sviscerato mirabilmente in una strofa e mezza..

    Inoltre, al cospetto di un sublime verso, cosa aggiungere?

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    1. Qualcuno ha fatto notare che i poeti dicono con poche parole quello che i romanzieri dicono con centinaia di pagine.
      Freeanimals

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