Bruno de Giusti: II Ciao percorreva più di 140 Km con un pieno (2,6 litri di miscela), quindi circa 50 km/l. Progettato dall'ing. Bruno Gaddi, aveva una cilindrata di 49 cc e una manutenzione praticamente irrisoria. Aveva i pedali se rimanevi a secco. È stato il ciclomotore più venduto al mondo e, calcoli alla mano, produceva meno di un quarto dei presunti gas serra di una bici elettrica attuale. [adattato da “Mario GMaspirazioni” su Facebook]
Nikko: Calcoli alla mano, il Ciao non faceva 50 con un litro nemmeno per sbaglio, inoltre hai voglia a pedalare: pesava quanto una cancellata in ghisa e aveva un rapporto ultra demoltiplicato.
Giulio GMDB: Sembra che avanziamo tecnologicamente ma non è sempre così. Il Ciao poi lo smontavi e lo ricostruivi a capo da solo con un cacciavite ed un paio di pinze. C'è una coppia su Facebook che gira il mondo con due Ciao perché sono riparabili anche nei posti più sperduti.
Orlando Red: Il Ciao sarà stato anche un mito, ma era una piccola fabbrica di smog ambulante.
Cristina Cersei: Prova ad andarci in giro ora, ti carcerano per reato green.
Gavino Pancetta: Sì, va beh, ma non so se ricordate cosa volesse dire pedalare col Ciao.
Vitruviano: Quello della foto era molto green: è il modello senza variatore e se nelle salite non pedalavi, non arrivavi alla cima (e ci si andava in due anche con quella sella).
Il Cavenaghi: E poi staccavi la pipetta al Ciao delle ragazze per farle rimanere. Oggi sarebbe considerato stalking, se non sequestro di persona, a meno che tu non sia un immigrato beige.
Gianni Martin: In garage, rosso, non lo utilizzo, ma lo osservo con affetto.
Luca Ellero: Ovviamente tutte stupidaggini... ma l'importante è crederci.
Wolf 66: Ignoranti. Alimentato con miscela di benzina al piombo e olio, da solo immetteva dai 3,45 ai 4,6 kg di CO₂ ogni 100 km. Cui aggiungere particolato, idrocarburi incombusti e il piombo tetraetile. Emissioni di monossido di carbonio fino a 11 volte superiori a quelle di un’auto.
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