Fonte: Difesa on line
Lo Stato islamico, la
terribile organizzazione terroristica che ha scioccato il mondo per
la sua crudeltà e violenza contro indifesi, il movimento
fondamentalista che del mercato del sesso ha fatto un proprio marchio
compiendo inimmaginabili atrocità, ha paura dei russi. Forse la
parola che meglio descrive l’atteggiamento di al-Baghdadi e dei
suoi uomini pronti al martirio, è "terrore". Terrore dei
russi. La conferma arriva da un episodio, che non ha precedenti nella
breve (ma purtroppo già lunga) vita del califfato.
Lo Stato islamico
ha annullato la preghiera del venerdì nella città siriana di Raqqa
e svuotato le moschee per paura degli attacchi aerei russi. Lo
abbiamo ripetuto più volte in questi mesi, fin da quando abbiamo
iniziato a seguire lo scacchiere siriano. I russi, sono quanto di
peggio i fondamentalisti potessero incontrare per le loro regole di
ingaggio, diverse da quelle occidentali. Mosca, che ha sempre
affermato di agire in osservanza al diritto internazionale, ha un
modus operandi diverso da quello americano. E per capire il diverso
approccio tattico, basterebbe analizzare i primi attacchi nella
“capitale” dello Stato islamico in Siria con aerei russi che
nelle ultime ore hanno eliminato 12 jihadisti mentre si stavano
recando a pregare. Giovedì scorso, una moschea nella città di Jisr
al-Shughour, catturata dai ribelli islamici all'inizio dell’anno, è
stata rasa al suolo. Secondo l’Osservatorio siriano per i Diritti
Umani, i terroristi dello Stato islamico “hanno paura di morire
pregando”.
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