domenica 16 dicembre 2018

Agnostici che difendono il presepe


Testo di Luisa Carpenedo

Quello della foto è un piccolo presepe in cartone realizzato, anni fa, dagli studenti dell’istituto Severi di Padova. La dirigente, dott. Vidale, quando lo ha visto lo ha rimosso, in nome della ”laicità“, per poi essere costretta a rimetterlo dopo la ribellione di studenti e insegnanti. Vedo che per molti “laico” significa anti confessionale anche se non è così. Il cristianesimo con i suoi valori fa parte della nostra vita, volenti o nolenti, negarlo significa negare le radici della nostra cultura. 


La Bibbia, sebbene molti lo ignorino, è il testo che ha influito di più sulla nostra civiltà. La conoscenza delle tre religioni abramitiche è indispensabile per capire le affinità e le differenze tra ebrei, cristiani e musulmani. I grandi valori etico religiosi sono ancora oggi capaci di dare un senso alla vita dell'uomo. Conoscere il cristianesimo non significa essere costretti a divenire praticanti, ma avere gli strumenti per capire chi siamo. Non esiste società che non sia stata grandemente influenzata dalle religioni. Non comprendo e non condivido la decisione del preside; dietro questa scelta, che considero puramente ideologica, vedo la negazione delle fondamenta della nostra identità. Mi complimento con gli insegnanti che si sono battuti ed in particolare con uno, notoriamente agnostico, che ha difeso il presepe perché “simbolo positivo della nostra cultura, identità e dei nostri valori”.

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