venerdì 20 ottobre 2023

Il mistero del riccio scarnificato

 


A vivere a contatto con la natura, anche abitando in un paesino di campagna, si hanno ogni giorno delle sorprese, specie in riferimento alla grande legge a cui sono soggetti tutti gli esseri viventi, ovvero che tutti sono sia vittime che carnefici. In altri termini, ogni creatura è un elemento di passaggio nella grande catena del transito delle proteine, che servono temporaneamente per permettere ad esse di vivere. Il riccio mangia le lumache, ma c’è qualcuno che mangia il riccio e forse c’è qualcun altro che mangia quel qualcuno. Qui mi fermo, perché la catena potrebbe fermarsi oppure continuare, se consideriamo anche i cosiddetti decompositori, quei piccoli organismi che intervengono dopo la morte per dissolvere la materia organica e utilizzare ancora le proteine rimaste. Detto in altri termini: anche i predatori muoiono e vengono “mangiati” dai microbi. Noi esseri umani in teoria non ci dovremmo sottrarre a tale regola e migliaia d’anni fa nella savana anche gli Homo sapiens, per non dire gli Australopitechi, venivano cacciati, mentre erano a caccia, dai predatori, così da trasformarsi a loro volta in prede. L’uomo moderno, sedicente civilizzato, ha interrotto tale passaggio di proteine, abolendo il cannibalismo, poiché se anche un delinquente ci uccide, poi non ci mangia, e non si trasforma in predatore nei nostri confronti. Il riccio i cui resti immangiabili sono stati da me trovati in giardino, potrebbe essere morto avvelenato, se ha mangiato lumache avvelenate dai contadini per difendere gli ortaggi. A forza di mangiarne tante, si è intossicato ed è venuto a morire nel mio terreno, dove per altro ce ne sono almeno due residenti abituali, per essere poi rinvenuto cadavere dall’unico dei miei due cani che potrebbe aver fatto una cosa del genere: il bulldog francese, già in passato accanitosi contro ricci vivi, senza per altro riuscire a far loro del male. Considerato che non presenta segni di punture sul muso, non credo che ci sia stata lotta, come nelle volte precedenti, per cui presumo che il riccio fosse già morto. Ci sono anche i gatti del vicino che girano per il mio cortile, ma possono i gatti fare una cosa del genere? E può un bulldog ben nutrito e pasciuto fare un lavoro così meticoloso di ripulitura delle carni? Un piccolo mistero, che va ad aggiungersi ai molti che mi si presentano spesso.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ipotesi originale e verosimile, a cui nessuno aveva pensato, ma devono essere stati in tanti a fare quel lavoro in una notte. E poi si sarebbero portati via gli intestini.

      Invece, penso che sia stata una volpe, poiché anni fa, quando abitavo in montagna, due di loro disseppellirono un cane che avevo tumulato vicino alla baita e, quando al mattino lo ritrovai, trascinato a una decina di metri, lo avevano trasformato in uno scheletro.

      Le volpi sanno scavalcare i recinti e se una di esse è entrata in paese, è perché i piccoli roditori, che sono il suo cibo abituale, da qualche giorno stanno sotto terra, dove la volpe non li può cacciare.

      Entrare nei paesi di notte, d'inverno, spinti dalla fame, lo fanno anche i lupi.

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