sabato 28 ottobre 2023

Le pietre e il pane


Quando la mia morosa viene a trovarmi, la prima cosa che fa è di andare al supermercato a comprare i croccantini per i gatti. Ma io non ho gatti. La seconda cosa è di andare dietro la villa Badoglio a portarli ai gatti, circa tre o quattro, di una piccola colonia felina. Spesso, al suo ritorno, mi fa il resoconto di ciò che ha visto. Ancora non è riuscita a capire chi possa aver messo due spaziose cucce in legno truciolato, dietro una siepe, affinché i gatti senza padrone possano trovare rifugio quando piove e durante le ore notturne. Le prime volte, quando lei arrivava, scappavano, ma ultimamente erano riusciti a riconoscerla e ad accettare la sua presenza. Dalle ciotole vuote capiva se avevano mangiato o meno, sempre che a svuotarle non fosse la volpe. Una volta, tornò a casa tutta eccitata dicendomi: “Il gatto rosso si è lasciato toccare!”. Io non provo particolare attrazione per i gatti, ma rispetto chi invece la prova. E su Facebook, di amanti dei gatti, per lo più donne, ce n’è un esercito. A me, quando andavo in Madagascar, succedeva la stessa cosa. All’inizio gettavo pezzi di pane secco, quando capitava, ma bastava il gesto e i cani randagi scappavano, perché abituati a ricevere pietre e non pane. Poi, negli ultimi anni, avevo fatto della distribuzione di cibo qualcosa di meglio organizzato, e la mattina, dopo aver messo nello zainetto la bacinella di plastica, andavo al mercato a comprare le baguettes e il latte nelle bottiglie di plastica da due litri. Davo le bottiglie vuote del giorno prima e ricevevo quelle piene. I venditori mi conoscevano, ormai, e anche i cagnetti, se mi vedevano da lontano, mi correvano incontro. Il pane inzuppato nel latte finiva in un battibaleno. La vita è fatta di opportunità. In Madagascar, con tanti cani affamati in giro, mi trasformavo in zoofilo, nello stesso modo in cui la mia morosa, venendo in Friuli, si trasforma in gattara. Qui da me, sia quando abitavo in un miniappartamento sia ora che abito in campagna, cani randagi non ce ne sono. E allora mi dedico alla fauna selvatica. 

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