lunedì 30 ottobre 2023

Ti entrano in camera non invitati, ma non sono alieni


Come dovrebbe comportarsi un amante degli animali quando il proprio spazio vitale viene invaso da specie costituzionalmente parassitarie? Secondo Malaparte, la nostra unica e vera patria è la pelle e se una pulce, una zanzara o un pidocchio assaltano la nostra “patria” è o non è lecito difendersi? E l’attacco non è storicamente la migliore difesa? Alzi la mano l’animalista che si lascia suggere il sangue dagli artropodi ematofagi? Forse qualche monaco buddista fanatico, lo potrebbe fare, ma non fa testo. E’ fuori concorso. Il topolino della case (Mus musculus) non è un parassita nel vero senso della parola, ma una specie sinantropa. Come i piccioni. I topolini vivono presso l’uomo perché ne traggono vantaggio, mentre l’uomo non ne trae vantaggio alcuno. Infatti, ieri sera me ne stavo prono sul letto, davanti allo schermo del computer, quando ho sentito alle mie spalle i rumori tipici di un Mus musculus provenire da sotto l’armadio. Arrivato il freddo, ecco comparire il primo cliente! Era entrato in camera dove ho decine e decine di libri, sia ad altezza di topo, sia sistemati sulle mensole delle pareti. Il pensiero subito è corso ai libri che negli anni scorsi, in un’altra abitazione di campagna, erano stati rosicchiati dai topi. In genere, lo fanno quando devono preparare il nido, e quindi non dovrebbe essere questo il nostro caso, poiché la stagione riproduttiva è la primavera. Ieri sera ho cercato, in un primo momento, di filmare l’intruso, dato che camminava bellamente sui comodini, ma ho capito subito che non si sarebbe lasciato filmare. Appena mi muovevo, si eclissava. 


Così ho spento il computer e sono andato in soffitta a cercare tre trappoline a palla, di quelle non letali. Pezzi di grasso secco contenenti semi, che do alle cinciallegre in giardino, sono state ottime esche. Prima di spegnere il PC sono stato punto sul dorso della mano destra da una piccola pulce, che sicuramente aveva deciso di lasciare il suo ospite abituale per cercare l’avventura con un mammifero più grosso. Io che non sono un fanatico monaco buddista, l’ho uccisa. Stamattina l’ardimentoso roditore era finito in trappola. Trasportato delicatamente nel cestino della bicicletta, l’ho liberato a circa trecento metri da casa, subito dopo l’ultima abitazione del paese, sopra un mucchio di legna accatastata. Nel filmato non si vede, ma, appena ottenuta la libertà, ha fatto un salto prodigioso, infrattandosi nella vegetazione. Non provo odio verso i topi, anche se qualche settimana fa mi sono costati 480 euro di riparazione dell’auto, dato che avevano rosicchiato i cavi del centro elettrico del motore, ma in quel caso, provenendo dalla stalla, e arrampicatisi nel vano motore in cerca di caldo, probabilmente si trattava di ratti e non di topi.


4 commenti:

  1. Uno zoo, insomma.
    Non spargere troppo la voce sui topi, la gente potrebbe cominciare a buttar veleno, stupida com'è!
    E di mezzo ci andrebbero non solo i poveri topi, ma anche altri animali.
    Quando vedo in giro le esche a scatola, mi girano gli zebedei.
    Luigi S.

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    1. A causa della mentalità contadina da cui sono circondato, vedo che i miei vicini usano trappole per ratti e, più gradi, trappole per le nutrie.

      Se usano anche il veleno non so, ma mi è già capitato, da quando abito in campagna, di trovare talpe morte in superficie, il cui colpevole maggiormente sospettato è il veleno sparso nei campi.

      Le talpe sono considerate nocive, anche se lo sono solo a metà, mentre i roditori sono nocivi e basta.

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  2. Devo dire che sentire un animalista affermare che i roditori sono nocivi e basta, mi lascia perplesso.
    Luigi S.

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    1. C'è poco da esser perplessi. Se vuoi ti faccio vedere la ricevuta del meccanico di 480 euro, che ho pagato per i fili rosicchiati della centralina dell'auto.

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