giovedì 26 ottobre 2023

Il mistero rimane aperto

Ho desistito, per ora! Resterò con il dubbio se ad uccidere e mangiare un riccio sia stata una volpe particolarmente acrobatica, capace cioè di scavalcare il recinto, oppure il mio bulldog francese, che già nelle notti precedenti si era mostrato agguerrito nei confronti di altri ricci, da me salvati a fatica dalle sue fauci. Ho lasciato quindi la fototrappola in funzione solo una notte, sul retro della casa, dove l’erba è incolta, e l’unica visita che ho avuto è stata quella di un gatto dei vicini. Non è un posto facile per una volpe, perché di recinti da scavalcare ce ne sono di più, rispetto al posto dove ho trovato la colonna vertebrale, gli intestini e l’ammasso di spine. Infatti, quest'ultimo, come posizione, si affaccia sulla strada e di recinti ce n’è solo uno da oltrepassare. Immagino che quando non trovino cibo nei boschi, causa letargo dei roditori, sia i lupi che le volpi entrino nei paesi, di notte, e non abbiano difficoltà, almeno le volpi, a scavalcare le reti delle recinzioni. Che sia stato il bulldog francese, in una sola notte, a fare quel lavoro da macellaio, mi sembra cosa straordinaria, tenuto conto che lo nutro abbondantemente e non avrebbe avuto ragione di tralasciare gli intestini. A meno che, nel consumare la carne dopo aver ucciso il riccio, non si sia fatto aiutare dalla bulldog inglese Petra, a cui l’appetito non manca mai. La fototrappola l’ho trasferita sulle rive del fiume Stella, dove già nei giorni scorsi avevo fatto delle interessanti riprese. Ho dovuto farlo perché il colubro trovato precedentemente sull’asfalto e il piccolo riccio che Pablo, il francesino, mi aveva portato in casa, cominciavano a puzzare tremendamente e dovevo scegliere se buttarli nel letamaio, ovvero nella compostiera, oppure usarli come esca. Ho scelto la seconda opzione e nei prossimi giorni vedrò i risultati. Per il momento, aspetto di avere prove certe della presenza della volpe all’interno del paese di Flambruzzo, magari anche ascoltando le testimonianze dei miei compaesani.


6 commenti:

  1. Non è certo un felino, a meno che non girino tigri o pantere, a fare ciò.
    Un consiglio, poi fai quello che vuoi: non stare troppo a parlare di volpi e affini con la gente....al solo sentire di volpi qualche sciocco potrebbe cominciare a carezzare idee strampalate e assassine, temendo la rabbia o razzie nei pollai.
    Io quest'estate ho visto quo dalle mie parti dei cerbiatti, ho taciuto, perché l'idiota è sempre sveglio quando si tratta di fare danni (cacciatori, vedi esempio Bambotto).
    Non direi nulla nemmeno se vedessi un ippopotamo o una giraffa, iperbolicamente parlando.
    Luigi S.

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    1. È molto saggio quello che dici, ma l'esperienza dei miei compaesani, che vivono qui da sempre (io solo da due anni) è importante ai fini della storia naturale di queste zone. Per esempio, mi piacerebbe sapere quando è stata vista l'ultima lontra. Comunque, i miei vicini sanno che m'interesso di animali e, a modo loro, anch'essi hanno gli stessi interessi. Il mio vicino sul lato nord è un ex pescatore. (Freeanimals)

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  2. Ah ecco, un ex pescatore.......spero ex nel senso di pentito, perché se nell'animo lo è ancora, allora semo messi bbene!
    Non vorrei che il tuo interesse naturalista ti spingesse a fare passi pericolosi per gli ospiti (animali), capita che la curiosità di portare avanti un certo progetto porti a conseguenze di cui poi pentirsi, succede in tutti i campi (anche chi si diletta con la chimica potrebbe far saltare per aria il suo laboratorio, per esempio).
    Lo dico solo a favore dei non umani.
    Luigi S.

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    1. Non ti nascondo che alcuni animaletti, che avevo portato in laboratorio per filmarli e fotografarli, mi sono morti, ma a parte questo, come potrei "fare passi pericolosi per gli ospiti animali"?


      In quanto al vicino, non credo sia pentito, perché, come da sua ammissione, da quando gli è nata la bambina non ha più tempo per andare a pescare.

      Nel mio paese molti sono pescatori, e quelli che non lo sono, sono cacciatori.

      Il vicino mi ha venduto un acquario per 30 euro e mi ha regalato due pesci pulitori.

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    2. Se studiarli li porta a morte, io smetterei di fare prelievi in natura, a meno che tali prelievi non siano fatti,casomai, per portarli al riparo, dalla morte!
      Ma questo è ciò che penso e farei io, che non sono te.
      Luigi S.

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    3. La pensi esattamente come la mia morosa. Non so che dirvi, probabilmente avete ragione voi, ma io trovo diletto nello studio della natura e a volte mi porto in casa alcuni suoi piccoli rappresentanti. Ne approfitto che abito in campagna, recuperando un'attività che facevo da ragazzo. So che è egoistico, ma almeno sono un egoista scrupoloso. L'ultimo, un bruco di Erebide, l'ho liberato subito. Non credo che smetterò. La mia morosa mi perdona sempre. (Freeanimals)

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