Baisi Francesco: Rimase per decenni al Manchester Museum, e pensavano fosse solo un pezzo di legno. Erano tutti stupiti e sorpresi. È l'antica civiltà egiziana che ci rivela sempre tutte le novità per stupire il mondo.
Odissea Novantotto: Basterebbe ingrandire la foto e dentro si vede lo scheletro di un gatto mummificato.
Art Epifania Maria Patrizia: Nel museo egizio di Torino si possono vedere diverse mummie di felini, serpenti e altri animali ritenuti sacri dagli egizi.
Salvatore Ferrara: Persone nobili e anche faraoni e regine veneravano i gatti, per l'appunto la dea Bastet, così quando morivano venivano sepolti insieme ai loro padroni nei sarcofagi.
La civiltà, meglio il periodo temporale che ci "divulgano" afferente alla "civiltà " egizia, all'ingrosso dal terzo millennio avanti cristo fino alla nasuta Cleopatra, detto periodo ritengo sia ben poco degno di nota, gente che viveva dei lasciti del passato, posto i loro antenati, non importa donde provenienti, avevano realizzato opere colossali sia civili che religiose. I discendenti di cui sopra, per contro, cazzeggiavano con strani rituali volti ad esorcizzare la morte, eviscerando ed impagliando i cadaveri dei notabili e dei loro animali d'affezione, dimostrazione di scarsa lungimiranza e primitive concezioni del post mortem. Non credo dovrebbero interessarci più di tanto, anche come contestazione avverso gli storici prezzolati, i divulgatori felloni, che ci trattano come una massa di teste di caxxo.
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