sabato 25 maggio 2013

Bill ricorda Rodilosso

 
Se un gentiluomo è una persona d’animo gentile e al tempo stesso un vero uomo, allora mio fratello Jim meritava questo titolo.
Jim sapeva essere brusco quando voleva;  ma con chi meritava gentilezza d’animo, specialmente con le donne, con i bambini e con i cani, era la persona più gentile che avessi mai conosciuto.

Ed è proprio di Jim e del nostro cane che voglio parlarvi.

Qualche anno fa Jim venne a vivere con noi e Rodilosso divenne subito il suo cane.
Fu un amore a prima vista. Jim ci sapeva fare con i cani. Ogni volta che Jim partiva per affari Rodilosso voleva andar con lui. Allora Jim diceva: “Aspettami, Rodilosso. Tornerò. La prossima volta ti porterò con me”.

 
A volte Jim stava via una settimana. Ma Rodilosso aspettava tranquillamente. Sapeva quel che voleva dire “la prossima volta” perché Jim manteneva sempre quella promessa. Al suo ritorno diceva:  “Bene, Rodilosso mi hai aspettato, vero ? Vieni, allora. Questa è la prossima volta!”
E se ne andavano a fare una lunga passeggiata per i campi. Rodilosso viveva per queste passeggiate con Jim.

Ogni sera, quando Jim era a casa, Rodilosso dopo cena andava di sopra, portava giù le pantofole di Jim e gliele posava sul pavimento davanti la poltrona. S’accucciava lì col muso sul piede di Jim fino all’ora di andare a letto.

Poi Jim cadde gravemente ammalato.

 “Il mio cuore non ce la fa più -  disse  - è questione di pochi giorni, poi me ne andrò sul serio. Non me ne rammarico. Mi son goduto la vita, Bill”.
Il suo ultimo giorno Jim mi disse: “Il cane sentirà la mia mancanza. Lascialo venir qui da me”. Rodilosso entrò. Guardò Jim con occhi ansiosi.  “Aspettami, Rodilosso -  gli disse Jim.  – Tornerò. La prossima volta ti porterò con me”.  

 
A casa nostra prendiamo le cose con filosofia. Per cinquant’anni  Jim per me era stato il miglior fratello che avessi avuto. Anche il perderlo, mi dicevo, non era un prezzo troppo alto da pagare per quel che avevo avuto.
Da principio i nostri ragazzi ne soffrirono molto perché Jim era stato uno zio straordinario. Ma i ragazzi fanno presto a consolarsi.
E Rodilosso ? Ebbene, Jim gli aveva detto:  “Aspettami, Rodilosso”.  

Così il cane aspettava di buon animo. Jim è vero, stava via più del solito, ma manteneva sempre la promessa che faceva al cane. E poi Rodilosso aveva le pantofole di Jim nella cuccia, in cucina.

Passarono cinque anni. Una sera mia moglie ed io eravamo in salotto a leggere. La casa era silenziosa. D’un tratto, sul pavimento, accanto alla poltrona di Emily, la vecchia coda di Rodilosso cominciò a fare: “Tump, tump, tump!”

Si sa che i cani sentono cose che noi non possiamo udire; tendemmo l’orecchio, ma non un passo risuonava nella strada.

“Tump, tump!”,  di nuovo. E poi il vecchio Rodilosso s’alzò con un certo sforzo, carico d’anni com’era, e uscì dalla stanza. Un minuto dopo rientrò con le pantofole di Jim, le mise davanti  alla sua vecchia poltrona, vi posò il muso ed immediatamente così ricadde nel suo sonno.

Forse fu la fiamma dei ricordi nel vedere le pantofole di Jim al loro vecchio posto a darmi
questa sensazione, ma tutta la stanza sembrò pervasa dal calore della bontà.
“Jim era l’uomo più buono che abbia mai conosciuto”,  disse Emily. Poi con dolcezza: “Me ne vado a dormire. Anche tu: hai letto abbastanza. Non disturbiamo Rodilosso, lasciamolo stare dov’è per stanotte”.  

E il mattino dopo il cane era lì, come l’avevamo lasciato: il capo fra le zampe, il muso sulle pantofole. Ma nell’istante stesso in cui lo vedemmo, qualcosa ci disse che Rodilosso aveva finito d’aspettare. Dinnanzi a sé, attraverso una distesa sterminata, allietata dalla presenza del suo compagno, Rodilosso stava facendo una lunga e gioiosa corsa per i campi.


Ringrazio Laura Danesi per la segnalazione

4 commenti:

  1. Hai mantenuto la promessa eh marrano?

    ci sei riuscito anche stavolta...

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    1. Domenico, scopro in te un'anima sensibile.

      Mi dispiace e me ne compiaccio contemporaneamente.

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  2. Risposte
    1. La fonte mi è sconosciuta, ma immagino che sia l'autore (William, Giglielmo) del brano.
      Si tratta di un racconto per le scuole medie, o almeno ne ha tutto il sapore.
      Ce ne sono un'infinità di storie di cani in letteratura, non solo far gli autori anglosassoni, ma anche fra i nostri.
      Uno fra tutti: Fabio Tombari.

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