sabato 5 ottobre 2019

In Italia l'unica cosa che un poliziotto può fare è morire


Testo di Fabio Armano (4 ottobre)

Se arrestano delinquenti con troppa veemenza, finiscono indagati. Quando in 3 o 4 devono fermare il clandestino che scalcia e morde, c'è sempre una "progressista" che pur di cercare di metterli nei guai riprende tutto con lo smartphone nella custodia rossa, mentre la si sente squittire stizzita: "Piano! Poverino, fugge dalle guerre! Fate piano!" Quando si difendono sparando al ROM che ha appena tentato di investirli al posto di blocco, finiscono sotto processo. Il taser non glielo hanno dato, perché potrebbe essere lesivo della dignità dei delinquenti. Sui social abbondano le insegnanti scolastiche progressiste, gli intellettuali, ed ora perfino un esponente di governo, che li coprono di insulti.



Quando sfilano alla festa della Repubblica, c'è una nota esponente politica che con una smorfia di disgusto volge lo sguardo altrove, e c'è chi dedica la manifestazione ai ROM. Quando finiscono in ospedale per le coltellate ricevute in stazione centrale durante il controllo del clandestino senza fissa dimora, i giornalisti si preoccupano che il clandestino non sia stato maltrattato, e si finisce con quest'ultimo che viene rilasciato mentre gli agenti sono ancora sotto ai ferri a farsi ricucire. Se c'è la vedova di un Carabiniere a cui far visita, prima si va in carcere a trovare i suoi assassini, perché per una certa ideologia politica, le priorità sono importanti.


Nelle manifestazioni violente c'è chi vorrebbe schedare loro piuttosto che i delinquenti che manifestano con spranghe, molotov, e bombe carta, e pur di criminalizzarli è stato introdotto il "reato di tortura", grazie al quale ogni spacciatore con un minimo di fantasia, può dilettarsi nel vedere finire indagati quelli che lo hanno disturbato arrestandolo. Rischiano di pagare più loro facendo un giro sulla moto d'acqua assieme al figlio di Salvini, di quanto tra sconti di pena ed attenuanti culturali non pagherà il macellaio Innocent Oseghale. Sono costretti a lavorare con i guanti da maggiordomo mentre fermano trogloditi abituati da secoli a dirimere ogni controversia a colpi di machete, perché se durante le colluttazioni negli arresti solo alzano la voce, o gli scappa un buffetto, o qualche "parolina proibita" dal neo sillogismo del politicamente corretto, sono praticamente rovinati.


Ecco, oggi Pierluigi e Matteo, poliziotti poco più che trentenni, hanno fatto una delle poche cose che in questo paese malato possa fare un Poliziotto, senza urtare troppo la sensibilità dei "progressisti" di una certa parte politica. Rispetto per i due agenti morti a Trieste. Disprezzo assoluto per un'ideologia aberrante e patologica, capace di ostentare un ipocrita e subdolo rispetto per le divise, solo quando il berretto d'ordinanza sta sopra una bara.
E nemmeno sempre......

2 commenti:

  1. Non tutto il male viene per nuocere c'e' da sperare che le forze dell'ordine con l'esercito facciano sto Benedetto colpo di Stato , aneddoto : prendo il treno milano Ancona tutti stranieri giovani Negri ispanici IslamicI indiani tutti senza biglietto di ItalianI manco il controllore si trovava faceva a gara con LA polizia ferroviaria per non intervenire andavano su e giu a vuoto come dei Matti di un patetico unico ,le forze dell'ordine non possono star a guardare l'italia messa cosi non possono continuare a non intervenire a roma , bisogna cacciare quei traditori che siedono nel postribolo chiamato parlamento son dei pazzi sti poliziotti a non far niente tra un po saranno loro le vittime , non se ne rendono conto non ve ne rendete Conto di chi state facendo entrare siete dei disgraziati

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    1. Il quadro generale che descrive è corretto, ma mi sembra che lei stia colpevolizzando troppo le vittime, tecnica di manipolazione mentale.

      Spero anch'io in un colpo di stato. L'ultimo che c'è stato in Italia, nel dicembre del 1970, fu abortito sul nascere. Vi erano coinvolti i forestali.

      Noi non abbiamo la stessa tempra dei sudamericani.

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