Fonte: Il Giornale
Se non vogliono avere
grane e finire in cella, gli italiani devono mettersi in testa un
concetto elementare: qualche delinquente cerca di derubarli in casa o
di rapinarli in qualsiasi luogo? Non possono reagire in alcun modo. I
banditi che irrompono nella tua abitazione nottetempo, dopo aver
forzato la serratura allo scopo di fare una razzia, vanno accolti
quali profughi, con un sorriso. Non è solo una questione, pur
importante, di bon ton: bisogna capire che i ladri sono indotti a
violare la legge per necessità di sopravvivenza.
Non sono loro i
cattivi anche se pretendono di impossessarsi dei tuoi beni, a costo
di picchiarti e magari di ucciderti; il bastardo sei tu che non
spartisci le tue ricchezze con chi è in bolletta. Onde per cui datti
una regolata. I criminali ti minacciano con le armi? Invece di
difenderti, stappa una bottiglia di champagne o almeno di prosecco,
se non desideri spendere troppo, e ricevili in salotto come buonismo
comanda. Versa da bere, offri pasticcini e lascia che essi scelgano
gli oggetti che maggiormente gradiscono e li portino pure via. Hai
denaro contante e gioielli in cassaforte? Perdio, che aspetti,
consegna loro le chiavi e non opporre resistenza.
La colpa del fatto che
i grassatori si siano ridotti al furto per campare non è loro, bensì
della società iniqua. E se la società è iniqua e produce
criminali, la responsabilità è anche tua, che hai contribuito a
creare troppi poveri disperati e pochi ricchi. Sei abbiente? Paga il
fio. Non ti venisse in mente di proteggerti. I banditi sono armati?
Non ci badare. Se hai un'arma, dimenticala. Altrimenti, se spari,
ferisci o addirittura uccidi, sei un uomo finito. Ti arrestano. Ti
processano. Ti obbligano a risarcire il malvivente. Poi ti sbattono
in galera per anni perché il rovescio ha sostituito il diritto: non
sei tu da compatire, ma coloro che ti hanno spogliato di ogni avere.
Gli ultimi casi di
aggressione ne sono la prova provata. A Ermes Mattielli, a Scalini di
Arsiero (Vicenza), sono stati inflitti 5 anni di carcere per aver
azzoppato due ragazzi, che brandivano una sbarra, e tentavano di
fregare del rame nella sua modesta aziendina di straccivendolo.
Mattielli non era il primo furto che subiva. Esasperato, ha premuto
il grilletto andando a segno. Senza ammazzare, però. I giudici lo
hanno condannato a versare 135mila euro ai furfanti. Non fosse
sufficiente ciò, hanno stabilito che il padroncino vada in prigione
per un lustro. Roba da matti? No. Roba da italiani. Non c'è da
protestare: qui non si puniscono i farabutti, bensì i cittadini che
ne sono le vittime. Il legislatore se ne guarda dal modificare le
norme del codice penale. La legittima difesa (anche delle proprietà)
non è mai riconosciuta, ma castigata come illegittima.
C'è poi un episodio
recente che grida vendetta. Ci riferiamo al gioielliere di Ercolano.
Il quale alcuni giorni orsono è stato rapinato di 5mila euro da due
briganti. Uno di essi gli ha puntato la pistola alla tempia. Il
commerciante si è ribellato, dalla fondina ha estratto la rivoltella
e ha premuto il grilletto. Li ha stecchiti entrambi (foto sopra). Riflessione
terra terra: meglio due infami al cimitero che un uomo onesto
all'ospedale. Macché. Il gioielliere è sotto inchiesta per eccesso
di legittima difesa (quasi che esistesse una difesa moderata e
contenuta) davanti a una pistola. Cosa egli avrebbe potuto fare in
alternativa? Offrire ai rapinatori dei fiori, dei cioccolatini?
Invitarli al bar?
Incredibile ma vero.
Il commerciante è stato ora obbligato a fuggire da Ercolano perché
minacciato di morte dai famigliari di coloro che ha freddato. Siamo
alle solite. I martiri sono i gangster, e il reprobo è chi li ha
neutralizzati. Nessuno tutela quest'uomo. È giustizia?
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