Testo di Alaphia
Zoyab
Ho
bisogno del vostro aiuto. Due ragazze indiane sono state impiccate a un albero
dopo essere state stuprate da un gruppo di uomini nei campi proprio dietro
casa, e un ministro ha commentato che in fondo lo stupro “è un crimine relativo…
a volte ci sta, a volte è sbagliato”. È
raccapricciante, e purtroppo non è un caso isolato! Io stessa ho subito un
tentativo di violenza di fronte a un poliziotto che non ha mosso un dito. Ormai
è evidente che le istituzioni hanno abbandonato le donne indiane. Ma sono
convinta che abbiamo la possibilità di cambiare le cose.
Il
nuovo Primo Ministro indiano è stato eletto nella città santa di Varanasi con
la promessa di farla prosperare grazie al turismo. Ecco perché vogliamo
inondare proprio la sua città con milioni di richieste da tutto il mondo,
costringendolo finalmente a entrare in azione per salvare le donne, se vuole
salvare i suoi piani di rilancio del turismo.
In
India non è mai stata inondata una città di manifesti, almeno non nel modo che
stiamo progettando. Ma quella a cui stiamo assistendo è una vera e propria
emergenza nazionale e bisogna reagire con una determinazione senza precedenti.
Unitevi al movimento indiano che chiede un’azione urgente per fermare la
violenza sulle donne. Assieme agli esperti abbiamo scritto il “Manifesto
per le donne”: un piano di riforme
fondamentali per fermare l’epidemia di stupri, che include nuove leggi,
maggiore vigilanza, supporto medico e psicologico, e, forse l'unica cosa che può
eradicare il fenomeno, educazione pubblica. Tutti i partiti l’hanno
sottoscritto, ora tocca a Modi! Firmate subito, arriviamo a 2 milioni di
persone per pretendere che Modi si attivi direttamente in difesa delle donne
indiane.
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