martedì 10 giugno 2014

Uno stigma sociale da combattere

 

Le coppie gay sono una realtà diffusa e peculiare: si amano, lavorano, comprano appartamenti, viaggiano insieme, si sostengono, progettano un futuro, cercano e trovano la felicità. Affrontano le difficoltà e i conflitti della coppia come accade nelle corrispettive coppie etero, litigano, si separano, soffrono e si riappacificano più forti di prima o si separano lasciando ai partner il compito di imparare dagli errori fatti e ricominciare la ricerca dell’amore. Al di là delle differenze e del pregiudizio vigente, non c’è alcuna ragione per infliggere alla coppia gay l’impietosa etichetta di surrogato, con tanto di data di scadenza e precauzioni per l’uso. Differenza non vuol dire “minor valore”, “delegittimazione”, “patologia”. Eppure lo stigma sociale apposto sulle unioni omosessuali è ancora opprimente ed è causa di ciò che considera conseguenza: la difficoltà delle persone omosessuali a vivere il proprio diritto all’amore. Sarebbe ora di dire basta. Sarebbe ora di dire che le coppie gay sono coppie e basta e che, in quanto tali, necessitano dello stesso rispetto, delle stesse garanzie politiche e della stessa apertura sociale di cui godono le coppie eterosessuali.

15 commenti:

  1. Quindi alle prossime elezioni parità di genere allargata , tre preferenze : un uomo , una donna , un gay ... no , così, giusto per sapere ...
    ah ... che scemo ... io a votare non ci vado

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    1. Siamo tutti criptogay.
      Siamo tutti criptovotanti.
      Ci piacerebbe, ma.......

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    2. Non so gli altri ma io di criptico non ho niente.
      Per quanto riguarda il voto nessuno mi obbliga ad andarci e nessuno mi obbliga a non andarci , è una mia libera scelta.
      Per l'altro aspetto , idem , mi piacciono le donne ma non sono mai andato in giro a fare dei "pride" per dimostrarlo e avere visibilità , mi farebbe schifo l'approccio con uomo che vada al di là dello scambio verbale e la condivisione di interessi , vedo comunque tanta " moda " in questo outing dilagante ; Billy The Kid ha già dato la giusta chiave di lettura del fenomeno.

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    3. Io invece, a differenza di te, se mi garantissero il posto di presidente del consiglio, rinnegherei il mio passato da anarchico.
      E gliela farei vedere io! A tutti quanti!

      E in quanto ai gusti sessuali, non mi dispiacerebbe avere un rapporto con un essere androgino, ma dovrebbe essere un rapporto intenso emotivamente.

      Purtroppo, nella realtà, non riesco neanche a mantenere le amicizie virili, né tanto meno quelle femminine.

      Per me vale la poesia: "Ciascuno sta solo sul cuor della Terra, trafitto da un raggio di luce. Ed è subito sera".

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  2. Sai cosa penso Roberto? Che al giorno d'oggi se dici ad una ragazza di essere gay, ella all'istante ti considererà tanto migliore degli altri, tanto meritevole di ogni sua attenzione e protezione e benevolenza, giustificato su tutti i fronti: se sei gay sei per forza BUONO, così come per forza BUONO è Papa Francesco! Ahimè, potenza della propaganda del NWO! Venghino signori Venghino, QUESTO È GIÀ IL MONDO À REBOURS, il mondo all'incovercio!

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    1. Il toscanismo "incovercio" non credo ci sia sulla Treccani, quindi non lo cerco.

      Quello di cui parli si chiama "effetto eunuco". Rassicura le donzelle.

      Peccato che Papi e Gay, nella Storia, siano stati capaci di commettere grandi nefandezze. Molti gerarchi delle SS lo erano.
      Gay, non Papi.

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  3. La favoletta di oggi è: gay, buono. Papa, buono. Nazista, cattivo. Israele, buono. Olocausto, cattivo. Resistenza, buona. Femminicidio, cattivo. E via dicendo... È come un abbecedario binario per bambini scemi! È qualcosa di più dell'effetto eunuco: il gay ha acquistato un'aureola di nuova santità! Il nuovo santo vagamente martire del NWO. Come santificato appare tutto ciò che è legato a Israele...non so se mi spiego... Qui si creano nuovi dogmi, signori...

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    1. Interessante quello che dici. La creazione di nuovi dogmi potrebbe essere una mitopoiesi, cioè la creazione di nuovi miti.

      I gay mi sono simpatici, per la loro sensibilità superiore alla media della popolazione.

      Non riesco a immaginarmi un gay cacciatore e se fossi un fagiano preferirei che tutti gli esseri umani fossero gay.

      Tuttavia, ho notato che molti di loro sono permalosi.

      Ma non ci faccio caso perché anche su questo blog molti utenti sono permalosi.

      Che stia nascendo il dogma della permalosità?

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  4. "Non riesco a immaginarmi un gay cacciatore e se fossi un fagiano preferirei che tutti gli esseri umani fossero gay."
    peccato che la stragrande violenza perpetrata sugli animali da parte dell'uomo sia negli allevamenti e, per ora, i termini Gay e Vegano non sono ancora stati associati...

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  5. già, ma dire "molti vegani sono gay" non è tautologico, e non significa per assunto che molti gay siano vegani (è una questione di insiemi), e ad ogni modo non intendevo che gli allevatori fossero o meno gay, solo che a mangiar carne, come Lei sa meglio di me, non sono solo i cacciatori, ma tutti gli onnivori che neanche si domandano da dove quella carne arrivi nel loro piatto, gay compresi... ciò ad indicare che, se fossi un fagiano, preferirei evitare chiunque facente parte del genere umano perchè, se anche non spara a me, ad ogni modo molto probabilmente approfitterà della morte di qualche mio simile allevato, a prescindere dal suo orientamento sessuale

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    1. Siamo d'accordo!

      Walter Caporale, Adolfo Sansolini, Enzo Dal Verme: ti dicono niente questi nomi?

      E' una domanda propedeutica.

      P.S.
      Anche tu mi dai del "lei"?
      L'andrettite si è diffusa!

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  6. Sono forse gay? conosco in merito al loro impegno animalista e contro la vivisezione, ma mi disinteresso del loro orientamento sessuale, se è questo a cui vuoi arrivare (il mio dar del Lei è per rispetto, non per prender distanze, non conosco ad ogni modo il motivo per cui il sig. Andretta ti dia del Lei)...

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    1. Perché il signor Andretta è .....speciale!

      I primi due sono stati collaboratori di Alberto Pontillo, fondatore della LAV. Poi si sono staccati e ora Walter è presidente degli Animalisti Italiani. Sansolini è andato a vivere in Gran Bretagna e si sono perse le sue tracce.

      Enzo fondò Animal Amnesty a Milano, ma poi si ritirò anche lui a vita privata.

      Sono i tre animalisti gay che mi vengono in mente, ma ne ho conosciuto un altro di cui non faccio il nome perché non ha mai ricoperto incarichi di responsabilità.

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  7. sono d'accordo e come ti dicevo prima, rispetto molto l'operato delle persone di cui parli...concorderai con me che dire "molti vegani sono gay" non assurge il mondo gay a difensore dei diritti degli animali per antonomasia...sarebbe come dire "molti delinquenti sono tatuati = molti tatuati sono delinquenti"... non è equivalente e, ad ogni modo, con tutto il rispetto per le persone da Te citate, potremmo passare una giornata a rimpallarci nomi di attivisti gay o non gay, tipo Paul Watson, Daniel Mander, Ric O'Barry ...

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