venerdì 10 giugno 2016

Dopo lo Zio Tom, l'esponente del gentil sesso



Mi preoccupa la questione che si fa nei dibattiti in merito al fatto se un rappresentante politico sia donna o uomo. Mi sovviene una vicina di casa che per mestiere faceva la “selezionatrice del sesso dei pulcini”, con velocità iperbolica separava le femmine dai maschi per comprendere le future produttrici ovaiole o meno. Comprendiamo tutti le necessità di tale lavoro, ma molto meno comprendo l’utilità di avere più politici “femmine” o “maschi”. Ma cosa significa? Che se uno è femmina svolge meglio quel ruolo, oppure il suo contrario? In questo modo se diventasse prioritario il sesso nella selezione politica significherebbe che metteremo al secondo o terzo posto altri requisiti meritori del candidato. Non comprendo, davvero non comprendo tutta l’esaltazione che si fa per la Clinton come prima candidata donna alla presidenza USA. Mi puzza tanto di propaganda pubblicitaria (e ciò potrebbe essere tollerabile) ma che uomini e donne, elettori, si facciano condizionare da tutto questo mi impensierisce. Non importa se uomo o donna, ciò che conta è che sia persona adatta e meritevole.

Nessun commento:

Posta un commento