Fonte: ANSA
Allarme residui
antibiotici per il miele. Arriva dalla Federazione nazionale ordini
veterinari italiani (Fnovi) che, in una nota, riporta i dati del
rapporto pubblicato a maggio dall'Efsa (European Food Safety
Auctority) che evidenziano come campioni non conformi delle sostanze
residue medicinali sugli animali e sui prodotti animali censite nel
2014\2015 siano presenti per lo 0,02% nella carne di suino, per lo
0,21% nelle carni ovine, per lo 0,54% nelle carni equine e per lo
0,72% nel miele. ''Gli eccessi rilevati sono sorprendenti -
sottolinea in una nota la Fnovi - se si pensa alla consuetudine dei
consumatori di ricercare qualità naturali nel prodotto delle api.
Api che le Nazioni Unite indicano in un report quali impollinatrici
senza le quali sparirebbero più di 70 delle 100 colture principali
che forniscono circa il 90% del nutrimento della popolazione mondiale
come frutta e verdura, oltre al fieno per alimentare il
bestiame''.
"La possibilità di utilizzare antimicrobici in apicoltura - rileva il presidente Gaetano Penocchio prospetta un quadro rovinoso. Le api, infatti, potrebbero diventare vettori di antibiotico-resistenza, senza alcuna possibilità di controllo e quindi di difesa dalla contaminazione per le colture e per l'ambiente. Non ha alcun senso intraprendere campagne europee e nazionali contro l'utilizzo di antimicrobici in medicina umana e in veterinaria e poi non porsi criticamente nei confronti dell'impatto ambientale che si produrrebbe a trattare animali che abitano 14 milioni di alveari e volano ovunque sul territorio e sui campi", conclude Penocchio.
Nessun commento:
Posta un commento