lunedì 6 giugno 2016

Il Papa che fu impalato


Un utente mi ha fatto notare che ultimamente sto pubblicando troppi articoli che parlano dei problematici rapporti tra cristiani e musulmani, con i primi che – anche se non tutti – si sentono minacciati e invasi dai secondi. Ebbene, è vero. Lo riconosco, ma l'idea che segue mi pare illuminante e perciò desidero condividerla con voi. Devo il merito a un utente del professor Melis, che si firma Sergio. La sua idea, che condivido in pieno, è che Bergoglio si comporti come i topi delle navi, poco prima che la nave affondi. In base al principio che la Chiesa è sopravvissuta a tutte le crisi possibili e immaginabili, cosa che fa dire ad alcuni che proprio in questo si capisce che ha il sostegno del Padreterno, Bergoglio si sta portando avanti con il lavoro, pensando che la sua strategia rientri nello schema storico generale.


Siccome sa che il moribondo cristianesimo lascerà il passo al vitale islamismo, si sta facendo amici i maomettani, sperando magari che abbiano un occhio di riguardo per lui e la sua corte quando prenderanno il potere. Il principio che lui segue è di natura militare e, se non ricordo male, è stato espresso anche dal Machiavelli: se non puoi sconfiggere il nemico, perché ti sei accorto che è troppo forte, alleati ad esso. E' esattamente quello che Bergolio sta facendo, sprofondando nello smarrimento i fedeli cattolici più conservatori e tradizionalisti. Se può essere una mossa astuta di real politik, come si diceva un tempo, ha anche i suoi svantaggi. Per esempio, Papa Francesco potrebbe andare incontro al disprezzo dei musulmani, nel momento in cui dovessero diventare i nuovi padroni dell'Europa. E' un disprezzo comprensibile perché in una mentalità di tipo militaresco, dove il senso dell'onore ha il suo peso, la sua accondiscendenza nei confronti del nemico storico del cristianesimo potrebbe esser vista come un atto di viltà e di tradimento.


A me ricorda la duchessa Romilda, che regnava a Cividale in periodo longobardo. Quando il re degli Avari cinse d'assedio il fortilizio, la duchessa mandò un messo a proporre al re invasore di essere sua moglie e di venir risparmiata, lei e i suoi figli. Il re accettò la proposta, così da poter entrare in Cividale senza colpo ferire, ma quando Romilda si fece avanti per essere dichiarata sua sposa, la fece impalare “per vaginam” e la sua frase “Questo è il marito che ti meriti per aver tradito il tuo popolo!”, passò alla storia. I suoi figli e la popolazione cividalese furono venduti come schiavi.

Stai attento Bergoglio! Anche tu potresti avere il....marito che ti meriti, per aver tradito i fedeli della tua Chiesa. Se questa è solo una fantastica e poco probabile ipotesi, una cosa è certa: non sarai impalato “per vaginam”.

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