mercoledì 9 novembre 2016

Gli obsoleti fantasmi del passato


Il modo di dire "Puntuale come la morte" secondo me dovrebbe essere sostituito da "Puntuale come la giustizia italiana". E' mai possibile che una notifica del tribunale arrivi dopo 28 anni da quando si è commesso il reato? Evidentemente sì, perché a me è successo. Lunedì scorso, infatti, sono andato al tribunale di Pordenone con in mano la notifica che pochi giorni fa mi era stata recapitata dalla postina e che riguardava non meglio specificati corpi di reato. Venivo invitato, in linguaggio burocratese, ad andare a ritirare degli oggetti che mi erano stati dissequestrati. Non era specificato l'anno in cui gli oggetti mi erano stati tolti e quindi ancora adesso non so se si tratta della liberazione dei fagiani di Chions del 1987 o dei visoni di San Vito al Tagliamento del 1988. Di fatto, lo stesso avviso era stato recapitato anche alla mia coimputata Katia Michieli, che all'epoca era anche mia convivente.




Quando lunedì scorso mi sono trovato al cospetto della gentile impiegata dell'ufficio, ella mi ha subito fatto notare che gli oggetti in questione avrebbero potuto essere consegnati solo se entrambi gli imputati fossero stati presenti, ma subito dopo mi ha mostrato la lettera raccomandata che la mia ex non aveva nemmeno ritirato. Di modo che, se la giustizia italiana da una parte sembra voglia fare le cose in regola, correttamente, dall'altra pone ostacoli per la realizzazione stessa dei suoi propositi. Eccesso di zelo o di stupidità? E' mai ipotizzabile che una coppia di imputati possa essere ancora insieme dopo 28 anni? Nell'Ottocento forse, quando divorzi e separazioni erano rarissimi. Quanti impiegati dell'ufficio corpi di reato sono andati in pensione nel frattempo? Io, la mia ex, non so più dov'è andata ad abitare, a differenza dell'impiegata che, per sua stessa ammissione, conosceva il suo indirizzo e in ogni caso, venuto a sapere di quali oggetti misteriosi si trattava, né io, né presumo Katia Michieli siamo interessati a riaverli indietro.


Pensavo che si trattasse di attrezzi da lavoro, un saracco, un martello, qualche cacciavite e invece sul librone dei corpi di reato che funge da registro, scritto a caratteri minuscoli degni di un amanuense, l'impiegata lesse: un bussolotto che aveva contenuto una pellicola fotografica, otto foto che però erano mancanti e alcune microcassette Sony registrate con la voca di una donna che, con una telefonata al Gazzettino, rivedicava la liberazione di animali. Al che ho fatto notare all'impiegata che quelle registrazioni erano state fatte dalla polizia e mi sembrava strano venissero restituite agli indagati. E poi, a meno di non trovarli in qualche mercatino dell'usato, i mangiacassette adatti ad ascoltare delle microcassette non si trovano in vendita, poiché musica e parole registrate non viaggiano più su nastro ma sono digitalizzate su CD e DVD. Gli anni sono passati e la tecnologia si è evoluta.


Indi per cui, alla zelante impiegata che mi chiedeva quale decisione intendessi prendere, ho fatto questo discorso: "Guardi, le voglio venire incontro. Facciamo la cosa più semplice. Lasciamo passare i 45 giorni previsti per legge nel caso l'interessato non si presenti e mandiamo pure il tutto all'inceneritore". L'impiegata non ha avuto nulla da eccepire. C'era anche la possibilità, vista l'indifferenza della mia ex convivente e indagata, che gli oggetti dissequestrati venissero riconsegnati a me solo, ma la cosa non sarebbe stata immediata perché la donna avrebbe dovuto chiedere l'autorizzazione al giudice e io avrei dovuto tornare un'altra volta a Pordenone, idea che non mi aggrada, visto che sono in partenza per l'estero. Lo avrei fatto volentieri se si fosse trattato di un faldone contenente molti articoli di giornale dell'epoca, che rappresentavano la memoria storica di tutte le attività di Animal Liberation Front che avevamo compiuto in quegli anni, ma purtroppo il giudice ne aveva a suo tempo decretato la distruzione. Invece, la giustizia italiana voleva restituirmi inutilizzabili microcassette registrate dalla polizia! Come dissi, nel salutarla, all'impiegata dell'ufficio corpi di reato, acqua passata non macina più. E nel dirlo ci scambiammo un sorriso. Bisogna essere in pace con il mondo, compresi i nostri ex nemici.


2 commenti:

  1. Il tempo, pare essere davvero galantuomo. Ti stai trasformando in un saggio relativista. Dopo i cervelli in fuga tra poco avremmo anche i saggi in partenza...��

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    1. I saggi saranno anche in partenza, ma la loro saggezza si spande nell'atmosfera dell'intero pianeta come un dolce profumo.

      Chi ha narici delicate e ricettive la può cogliere.

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