Fonte: No cristianofobia
Nei giorni scorsi un gruppo di circa 200 peuls musulmani ha
attaccato alcuni villaggi cristiani in Nigeria, nella regione di
Kauru, nel sud dello Stato di Kaduna: nel mirino sono finiti, in
particolare, Kitakum, Kigam, Angwan Rimi, Angwan Mahaji ed Angwan
Makera. Ciò ha provocato la morte di almeno 34 persone, tra cui
uomini, donne e bambini: in alcuni casi è stato necessario un
complesso e doloroso riconoscimento, essendo stati completamente
sfigurati dalle fiamme. Circa cento abitazioni e numerose chiese sono
state ridotte in cenere. Si stima che 4 mila residenti sono stati
sfollati, a seguito della devastazione. Un distaccamento
dell’esercito ha raggiunto il posto, ma troppo tardi, quando cioè
il massacro era già stato sostanzialmente compiuto.
Gli assassini sono giunti dalle colline in direzione Ganawuri,
sparando colpi di pistola ed incendiando tutto quanto trovassero.
Yohanna Gandu, funzionario della Chawai Community Development
Association, ha dichiarato: «Abbiamo proceduto a compiere sepolture
di massa, in due distinti siti». Non sarebbe stato possibile fare
altrimenti. I peuls sono ritenuti più pericolosi addirittura degli jihadisti
di Boko Haram: secondo l’agenzia International Christian Concern,
tra il gennaio 2013 ed il maggio 2016, nel corso dei loro raid, hanno
ammazzato già 826 cristiani, ne hanno feriti altri 878 e raso al
suolo 102 chiese. Ciò che angoscia è che tutto questo avvenga nel
silenzio generale dei media.
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