Si dice che gli occidentali siano in media più tristi degli abitanti del Terzo Mondo, affermazione riassunta nella formula “I soldi non fanno la felicità”. Stabilito che la felicità non è di questo mondo e che in ogni caso si tratta di questioni personali e squisitamente soggettive, una cosa è certa: in Madagascar la gente sa come divertirsi. Basta che un gruppo di musicisti si accomodi su un pick-up e si metta a suonare le loro musiche preferite, scarrozzato in giro per la città, che subito si forma un codazzo di donne, ragazze e bambini disposti a seguirlo in capo al mondo. In questo caso, il guidatore del fuoristrada, con a bordo i virtuosi musicisti, ha voluto portare il pubblico deambulante sul fango del fondale marino di Tulear, approfittando della bassa marea.
Nessun problema per gli entusiasti estimatori della ritmica musichetta. Il fenomeno è talmente diffuso che i canditati alle elezioni non si sono lasciati scappare simile ghiotta occasione e oltre a musica ad alto volume, cercano di conquistare voti elargendo doni come magliette con l’effige dell'interessato o cappellini con il logo del partito. Non so se coloro che riescono ad accaparrarsi simili preziosi regali poi votino il generoso candidato, ma l’eccitazione nella folla, tra musica e cotillons, arriva alle stelle. Il pifferaio di Hamelin non potrebbe fare di meglio.
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