Testo di Andrea Sperelli
Nazione e Selezione. Sì, lo so, sono io ad esser limitato. Mi interessa mica, essere
di vedute aperte, atteggiarmi a moderno santo filantropo. Non ci vado
mica a distribuire pasti caldi a chicchessia solo perché trattasi di
"connazionali". Sono selettivo, mi spiace. Le sirene per
forza-patriottiche con me non funzionano; sono stonate,
disarmoniche... E dunque: una ragazzina di quattordici anni conosce un ragazzo su facebook il quale si fa chiamare "il
sinto" e non mente sulla sua identità: no, glielo dice
proprio, a questa Giulietta di periferia: "La mia residenza è
al campo zingari" e di seguito, via col pavoneggiamento a suon
di racconti sulla propria vita fatta di malavita e soldi.
Affascinante, non c'è che dire! Da conoscere assolutamente; da non
veder l'ora! La peggior feccia al mondo con residenza in un
immondezzaio! Fantastico, il principe azzurro aspirante-casamonica
con i denti d'oro che diventa realtà. A quando una simile
opportunità? Ci arrivate? Dovrei io dunque occuparmi degli
scarti di questa nazione degenerata? Mi seguite? Nazione,
cari signori, è un concetto che porta verso l'alto o verso il basso.
Ora è la fase discendente ad esser predominante. Mi capite? La
verità passa per il cinismo. C'è da prendere l'ascia e tagliare il
marcio... Astenersi dai commenti tricolori ad ogni costo e fautori
dell'eguaglianza tra gli uomini. Qua vige il concetto di Selezione.
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