domenica 5 novembre 2017

Il fascino dell’immondezzaio


Testo di Andrea Sperelli

Nazione e Selezione. Sì, lo so, sono io ad esser limitato. Mi interessa mica, essere di vedute aperte, atteggiarmi a moderno santo filantropo. Non ci vado mica a distribuire pasti caldi a chicchessia solo perché trattasi di "connazionali". Sono selettivo, mi spiace. Le sirene per forza-patriottiche con me non funzionano; sono stonate, disarmoniche... E dunque: una ragazzina di quattordici anni conosce un ragazzo su facebook il quale si fa chiamare "il sinto" e non mente sulla sua identità: no, glielo dice proprio, a questa Giulietta di periferia: "La mia residenza è al campo zingari" e di seguito, via col pavoneggiamento a suon di racconti sulla propria vita fatta di malavita e soldi. 


Affascinante, non c'è che dire! Da conoscere assolutamente; da non veder l'ora! La peggior feccia al mondo con residenza in un immondezzaio!  Fantastico, il principe azzurro aspirante-casamonica con i denti d'oro che diventa realtà. A quando una simile opportunità? Ci arrivate? Dovrei io dunque occuparmi degli scarti di questa nazione degenerata?  Mi seguite? Nazione, cari signori, è un concetto che porta verso l'alto o verso il basso. Ora è la fase discendente ad esser predominante. Mi capite? La verità passa per il cinismo. C'è da prendere l'ascia e tagliare il marcio... Astenersi dai commenti tricolori ad ogni costo e fautori dell'eguaglianza tra gli uomini. Qua vige il concetto di Selezione.

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