Fonte: Made in Italys
Generale, in che situazione versa il nostro Paese?
«L’Italia si trova al centro del Mediterraneo e nel
Mediterraneo bisogna essere forti, politicamente, economicamente,
culturalmente e, perché no, anche militarmente. Il nostro Paese,
invece, non vuole esercitare la forza. In quest’area si scontrano
gli interessi di altri Paesi fortissimi, che sono i classici vasi di
ferro e se noi ci proponiamo come vaso di coccio, perché abbiamo dei
confini porosi, perché accettiamo chiunque arrivi, perché siamo
passivi nei confronti delle iniziative politiche e militari degli
altri, siamo destinati a pagarla molto cara».
«Se dovessimo andare avanti in questa maniera scompariremo. Si
usa il termine sovranità come se fosse una bestemmia dimenticando
che, invece, è il valore per cui hanno giurato i militari, ma anche
i ministri».
Con la linea suggerita dall’est Europa pensa cambierebbe
qualcosa?
«Sicuramente potremmo essere meno passivi nei confronti
dell’immigrazione. Il problema va risolto in Africa, ma non
possiamo aspettare anni. Come facciamo a ridurre il flusso? Non
possiamo costruire un muro in mezzo al Mediterraneo, ma possiamo
fermare, ad esempio, le Ong».
A proposito di Ong, che pensa del loro operato?
«Che la devono smettere di prendere i migranti e di portarli da
noi, che passivamente li dobbiamo subire, visto che rimarranno qua.
Adesso, di fatto, c’è quasi un servizio di traghettamento che non
fa sicuramente i nostri interessi».
«Il ministro Minniti sta dimostrando di avere a cuore la
situazione. Non so se sarà sufficiente, ma il fatto di imbrigliare
il comportamento delle Ong che si sentono libere di fare quello che
vogliono e andare dove vogliono è positivo. Cominciamo, però, a
controllare il loro operato e, magari, interrompiamolo».
E il ruolo della Marina militare? È corretto ciò che stanno
facendo?
«La Marina sta partecipando a operazioni importanti come
EunavforMed, poi depotenziata, che era finalizzata a interrompere il
flusso migratorio. Catturando scafisti e distruggendo le barche.
Sicuramente la presenza della Marina può servire come deterrente».
Cosa si potrebbe fare di più?
«Il dibattito in Italia su cosa fare nei confronti di questo
fenomeno è incentrato su come accoglierli e distribuirli, invece
dovrebbe essere incentrato su come fermarli».
Pensa ci sia un disegno dietro a questa invasione?
«Non ho elementi, ma ci sono politici che dicono che noi dei
migranti abbiamo bisogno perché non facciamo più figli. Dimenticano
di dire, però, che i motivi per cui non facciamo più figli sono
dovuti alle scelte fatte da loro perché è stata distrutta la
famiglia, ci sono state politiche contro la natalità, provvedimenti
umilianti per la famiglia naturale a favore di una famiglia sterile
che non fanno bene. Abbiamo bisogno di giovani, ma non possiamo
importarli e non possiamo sostituire gli italiani con i cittadini
acquisiti ai quali si dà un passaporto».
Come valuta la risposta del governo ad Austria e Ungheria?«Gentiloni ha risposto in maniera piccata nei confronti dell’Ungheria e mi è piaciuto, perché non dobbiamo prendere lezioni da nessuno, ma avrei gradito che gli stessi toni li avessimo utilizzati quando ci hanno imposto delle sanzioni alla Russia che vanno solo contro i nostri interessi».
Nessun commento:
Posta un commento