Fonte: Il Resto del Carlino
E’ un pastore
sardo che vive nella zona di Coriano, l’indagato per la morte del
giovane lupo, trovato appeso
alla pensilina dell’autobus di Ospedaletto. L’uomo, 47
anni, lunedì scorso ha ricevuto la visita dei carabinieri della
Forestale che gli hanno perquisito la stalla. Si sono portati via
parecchi attrezzi, tra cui un forcone, un furgone bianco, dove
avrebbero trovato tracce di sangue e di peli, il cellulare
e anche alcuni indumenti. Ed è stata proprio
la traccia del furgone che gli investigatori, coordinati dal
sostituto procuratore, Davide Ercolani, hanno seguito per prima. Il
mezzo sarebbe stato immortalato dalle telecamere della zona, la notte
precedente al rinvenimento del lupo. Nei filmati si vedrebbe il
furgone arrivare e poi ripartire intorno alle quattro del mattino, e
di lì sono partiti i carabinieri riuscendo ad arrivare
all’identificazione del proprietario. Un pastore che vive nella
zona, appunto, e che in un passato nemmeno tanto remoto si sarebbe
lamentato più volte delle incursioni dei lupi tra le sue greggi,
aggredite e decimate. Danni che nessuno gli voleva risarcire.
Di qui il
movente dell’uccisione del lupo e di quell’orribile sceneggiata.
Ma a fare la differenza saranno i risultati degli accertamenti che
verranno effettuati sugli oggetti sequestrati e soprattutto sul
mezzo. Su quelle macchie che hanno tutta l’aria di essere sangue, e
su alcuni ciuffi di peli. Il cellulare dell’uomo potrebbe inoltre
confermare o smentire la sua presenza sul luogo del ‘delitto’. Le
indagini degli inquirenti proseguono anche per capire se quello che
loro considerano il colpevole, abbia fatto tutto da solo o si sia
fatto aiutare da qualcuno. Le immagini delle telecamere,
rimanderebbero infatti soltanto il mezzo, ma non si vedrebbe con
chiarezza quante persone c’erano all’interno.
Il pastore, difeso dall’avvocato
Filippo Airaudo, non è ancora stato sentito, ma sarebbe già pronto
a difendersi. «Il mio cliente si protesta del tutto estraneo a
quello che è successo a Ospedaletto – dice il legale – lui
sostiene di non essere l’autore dell’uccisione del lupo e che
quella notte dormiva nel suo letto. Noi ci fidiamo comunque
totalmente dell’autorità giudiziaria, e siamo in attesa dei
risultati dell’autopsia che ci dirà esattamente come è morto
l’animale, e soprattutto se è stato sottoposto a sevizie».
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