La giovinezza che svanisce, la vita che si evolve

Non è la rosa, non è il tulipano….ma sono mille papaveri rossi, cantava De André. Non è la rana, non è il rospo ma è una delicata elegantissima raganella. Non avevo mai assistito allo sviluppo completo di un anfibio, benché fosse un’operazione che le maestre di scuola facessero, in passato, in classe, a scopi educativi. Oggi, penso che non lo faccia più nessuno, soprattutto le maestre di città, anche perché gli anfibi sono in una fase di declino numerico in tutto il mondo. E si capisce bene perché! Io ho la fortuna di abitare in un piccolo paese di provincia, circondato da terreni agricoli ma anche da zone naturali, benché la sensazione sia che le seconde siano sotto assedio dei primi. L’estinzione locale è arrivata anche qui, in maniera direttamente proporzionale alla sparizione delle zone umide. La quantità dei rospi in circolazione, durante la mia infanzia, non è la stessa di quella del momento attuale. Idem con gli ululoni, che da bambino trovavo in certe canalette dell’irrigazione e a cui, ormai, ho dovuto dire addio. Tutti noi, abbiamo dovuto prima o poi dire addio all’infanzia e alla giovinezza, ma, riprendendo le abitudini di quell’epoca, cioè trattenendo per brevi periodi alcuni animaletti presso di me, è come se cercassi di recuperare il tempo perduto, per dirla alla Proust. E in parte, funziona!