domenica 6 giugno 2021

La politica dell'odio e quella della strumentalizzazione


Soumaila Diawara: I danni irreversibile della politica dell'odio. Seid si è suicidato a 21 anni. Seid Visin, è un ragazzo originaria dell’Etiopia, da piccolo è stato adottato da una famiglia italiana di Nocera Inferiore. Voleva diventare calciatore, ha giocato anche nel giovanile del Milan con Donnarumma prima di ritornare nella sua città per lavorare dove i comportamenti razzisti e disumani hanno travolto la sua vita fino a portarlo a prendere una decisione irrimediabile. Si è tolto la vita a soli 21 anni. Qui le sue ultime parole in una lettera spiazzante, lucida e struggente. "Sono stato adottato da piccolo. Ricordo che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, tutti si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiosità. Adesso sembra che si sia capovolto tutto. Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone. Ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani non trovassero lavoro.



Dentro di me è cambiato qualcosa. Come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovessi dimostrare alle persone, che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco. Non voglio elemosinare commiserazione o pena, ma solo ricordare a me stesso che il disagio e la sofferenza che sto vivendo io sono una goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza che sta vivendo chi preferisce morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno. Quelle persone che rischiano la vita, e tanti l’hanno già persa, solo per annusare, per assaggiare il sapore di quella che noi chiamiamo semplicemente vita". Questo ragazzo doveva essere tutelato dalla società invece la so lo ha ucciso. Le parole e le azioni spesso e volentieri feriscono più di una pallottola.


Me: Secondo me lo state strumentalizzando. Quando un immigrato uccide e ferisce degli autoctoni, subito i mass-media dicono in coro che c'era un disagio di tipo psichiatrico. Se invece un ragazzo di colore si uccide, ecco che magicamente il disagio psichiatrico, del tutto personale, sparisce e si getta la colpa sulla società, ovvero sui bianchi, brutti, sporchi e cattivi. Non funziona più questo giochetto!

3 commenti:

  1. ■ Grandi menti parlano di idee
    ■ Menti medie parlano di cose
    ■ Piccole menti parlano di persone

    Per essere "comunista" la prerogativa che ti si pone, è che devi avere mente piccola stile Saviano che parla solo di persone, dando cosi anche a loro la possibilità di parlare pur essendo a questo mondo irrilevanti.

    RispondiElimina
  2. ... notizia falsa smentita dai genitori adottivi;
    tutta una fuffa dei soliti "professionisti" dell'informazione ... si suicidato per altri motivi, il "razzismo" non c'entra nulla (tranne quello della sinistra verso i bianchi)
    saluti
    Piero

    RispondiElimina
  3. Anche noi ci vergogniamo ad essere bianchi, etero, non vaccinati… personalmente in questo momento farei volentieri a cambio, vorrei essere nero, almeno non dovrei dimostrare invano ogni giorno di meritare gli stessi diritti dei neri in Italia.

    RispondiElimina