domenica 29 gennaio 2023

I tre giorni della rana


Avevo in mente quella pozza dove andavo a pescare da bambino, insieme ad un compagno di classe, e dove, anche senza canna da pesca ma con la semplice lenza, prendevamo scardole e sanguinerole. Non le pescavamo per mangiarle, ma per tenerle nelle vasche, solo che io prendevo sul serio l’attività di osservazione della natura, mentre il mio compagno non so. E infatti, io sono ancora qui, dopo mezzo secolo, a fare quasi la stessa cosa, ma usando tecnologia digitale e senza far del male a nessuno. La pozza, che poi sarebbe il salto di una canaletta d’irrigazione dove l’acqua ristagna scavando una maggiore profondità, era asciutta. E non mi stupisco di ciò, giacché la siccità non è un fenomeno solo estivo, ma anche invernale. Se non piove, che sia estate o inverno, i canali sono asciutti. Tuttavia, un po’ più in su c’era dell’acqustagnante ma limpida, in virtù del fatto che siamo nella tanto decantata e famosa zona delle risorgive. Pesci non ne ho visti, ma al mio arrivo tre piccole rane sono saltate in acqua, sentendosi minacciate. Poi sono anche riemerse, ma quando mi hanno visto armeggiare con un’asta di legno, in cima alla quale c’era la mia “action cam” impermeabile, si sono immerse definitivamente e a quel punto mi è parso chiaro che sarebbe stato inutile aspettare che tornassero a galla. Quanto può stare in apnea una rana? Francamente non so, ma io mi sono accontentato di aver ripreso il fondo della pozza, con le sue piante acquatiche illuminate dallo stesso sole il cui calore aveva risvegliato le tre rane. La vita sulla terra non potrebbe esistere senza i raggi solari. E meno male che oggi cominciano i tre giorni più freddi dell’anno! Va bene così! Sono attimi di gioiosa e tiepida speranza per i giorni a venire, carichi di aspettative per chi ama la natura.


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