Un team di speleologi ha scoperto una gigantesca dolina di origine carsica nel Sud della Cina, all’interno della Contea di Leye, nella Regione Autonoma del Guangxi Zhuang. Si tratta del 30° karst sinkhole noto al momento nella zona, ma ha dell’eccezionale. Non solo per le dimensioni colossali, ma anche per la “sorpresa” al suo interno. Sul fondo della dolina si trova infatti una antica foresta vergine. La regione del Guangxi Zhuang ospita il Geoparco con i più grandi sinkhole al mondo, il Leye-Fengshan Global Geopark, inserito nel 2010 nella rete mondiale dei Geoparchi UNESCO. Una meraviglia della natura, caratterizzato dalla presenza di ampi fiumi sotterranei, ponti naturali e un esteso sistema di cavità sotterranee.
Misure colossali
Colossale. Mai aggettivo fu più adatto per definire una voragine profonda quanto 4 Colossei impilati, paragone coniato nei giorni scorsi da Focus, certamente per noi italiani più calzante del Washington Monument, il grande obelisco scelto da molteplici testate internazionali per diffondere la notizia ai non addetti ai lavori, in grado di fornire in maniera più efficace la percezione della maestosità della dolina. Secondo quanto riportato dalla agenzia di stampa cinese, la cavità, situata nei pressi del villaggio di Ping’e, misura infatti 306 metri in lunghezza, 150 m in ampiezza e 192 m di profondità, per un volume totale di oltre 5 milioni di metri cubi. Dimensioni tali da poterla classificare come large sinkhole.
Con il termine sinkhole si indicano in letteratura internazionale i fenomeni di sprofondamento. Le doline nello specifico vengono definite karst sinkhole. In Cina sono note come “Tiankeng”. Il termine “dolina” utilizzato nella lingua italiana deriva dallo sloveno e significa “valle, avvallamento”, si tratta di una depressione concava derivante dalla progressiva erosione del substrato roccioso carbonatico ad opera della pioggia leggermente acida percolante, che letteralmente scava tunnel e grotte. Nel corso del tempo le cavità si espandono finché il soffitto non collassa, portando alla formazione della voragine. Doline giganti, oltre che in Cina, si ritrovano principalmente in Messico e Papua Nuova Guinea. Di dimensioni più contenute se ne possono ammirare anche sulle Alpi.
Un paradiso nascosto
All’interno di una dolina, si vengono a formare delle vere e proprie biosfere. L’inversione termica che caratterizza l’ambiente, determinando una diminuzione della temperatura dalla superficie verso il fondo, al contrario di quanto accade sui versanti montani, favorisce lo sviluppo di una peculiare biodiversità. Spesso all’interno di una dolina si trovano delle grotte, che rappresentano a loro volta degli ecosistemi interessanti.
La super dolina del Guangxi Zhuang è caratterizzata dalla presenza di tre grandi grotte, un probabile residuo del processo di formazione del sinkhole. Sul fondo è conservato invece un tesoro verde: una foresta primitiva, termine utilizzato per indicare foreste antiche, vergini, non contaminate dalla presenza dell’uomo. Un bosco in buona salute, ad alta densità, con alberi che si innalzano anche fino a 40 metri. Dei patriarchi verdi da preservare.
Se 4 Colossei impilati possono sembrarci una dimensione eccezionale, è bene evidenziare che la nuova dolina gigantesca non sia poi così gigante se posta a confronto con la dolina cinese dei record: la Xiaozhai Tiankeng. L’enorme voragine, esplorata per la prima volta nel 1994 nella provincia di Hubei, è lunga 626 metri, larga 537 metri e profonda 662 metri, per un volume totale di 119.349.000 metri cubi. Un vero tesoro verde quello presente al suo interno, oltre 1200 le specie vegetali catalogate, tra cui il gingko biloba. Molteplici anche le specie animali rare presenti.
Al momento è considerato il sinkhole più grande al mondo. La sua presenza era nota da tempo alle popolazioni locali ma per calarsi al suo interno servono o una corda o un paracadute, non è decisamente una meta da escursioni. Il merito della esplorazione va a un team di speleologi britannici, nell’ambito del progetto di ricerca “China Caves Project”.
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