Lei si chiamava Antonietta ed era una Pelodiscus sinensis, era giovane, aveva vent'anni ed è morta da pochi giorni. Soffrendo. Quando vent'anni fa l'ho comprata, ero una persona diversa, pensavo ancora che gli animali si potessero comprare come le cose, pensavo che fosse carino avere un acquario con lei dentro... Invece no. Col tempo ho capito che non è giusto imprigionare in una scatola di vetro un essere vivente, ho imparato a conoscerla e ho guardato impotente il suo disagio, il suo stress, le sue stereotipie, la sua fame senza fine per calmare la noia, la staticità, la depressione. Anche se ne avrei sentito la mancanza, per il suo bene ho tentato di ricollocarla in strutture che potessero accoglierla e darle un po' più spazio ma non l'ha voluta nessuno. Il suo acquario era "grande" ben allestito, con le luci giuste, la sabbia giusta, il posto asciutto per prendere il "sole", un super impianto di filtraggio... Ma era pur sempre una triste scatola di vetro. La alimentavo con i suggerimenti di un'amica veterinaria specializzata in animali esotici ma lei divorava tutto, persino la plastica, le pietre, il legno... Tutto. Ho dovuto farla operare tre volte per salvarle la vita ma l'ultima volta non è stato possibile e se n'è andata... Soffrendo. In una scatola di vetro. Ora è libera e spero che mi perdoni. Abbiate pietà di loro, non acquistateli, non alimentate questo commercio infame.
Ciao Antonietta
Riporto il commento di Mauro b. (con due precisazioni).
RispondiElimina(1) L'autore non è il signor Materazzi, ma una donna di cui non ricordo il nome. (2) Antonietta è il nome della tartaruga.
Commento di Mauro b.
"Non sapevo esistessero tartarughe col carapace molle. Adesso lo so. Peraltro, neanche in natura la vita è semplice per gli animali, pur condividendo il rammarico della signora. L'eccessiva duplicazione, con poche difformità, di specie animali affini, dimostra, a mio avviso come il nostro quadrante sia stato visitato da diverse spedizioni provenienti oltre la barriera ghiacciata. Sostanzialmente cavatori, minatori, che hanno spogliato il nostro habitat di minerali preziosi.. Con le loro navi hanno qui traslato, più o meno consciamente, migliaia di specie vegetali, insetti, rettili ed animali a sangue caldo. Troppa varietà, a ben pensarci".